Il Tesoro ha appena concluso il collocamento del BTp Italia con scadenza 28 giugno 2030 (ISIN: IT0005496994, IT0005497000). La cedola reale garantita di 1,60% è stata confermata al termine della Prima Fase, quella che ha riguardato i soli investitori individuali o retail. Gli ordini pervenuti da questo segmento sono stati pari a 7,26 miliardi di euro, a cui si sono aggiunti i 2,2 miliardi degli investitori istituzionali nel corso della Seconda Fase di giovedì mattina. In tutto, prenotazioni per 9,44 miliardi di euro. Nel complesso, non sono pochi, ma meno della metà dei 22,3 miliardi di euro piazzati con la sedicesima emissione del maggio 2020 e relativa al BTp Italia 2025.

In quell’occasione, le sole famiglie ordinarono 14 miliardi. Un mezzo flop, come abbiamo documentato nei giorni scorsi.

Costi del BTp Italia 2030

Ad ogni modo, quanto ci costerà come contribuenti il BTp Italia 2030? Per prima cosa, sappiamo con certezza che il costo minimo annuale sarà di 1,6%. Sotto questo tasso la cedola non potrà scendere. Ed ecco che gli esborsi del Tesoro saranno ogni anno superiori ai 150 milioni di euro. Da qui alla scadenza, poco più di 1,2 miliardi.

Ma alla cedola reale del BTp Italia 2030 bisogna aggiungere l’inflazione. Non possiamo sapere quale sarà il dato medio annuo, ma sappiamo che il BTp con cedola fissa in scadenza nell’aprile 2030 prima del collocamento della scorsa settimana sul mercato secondario offriva un rendimento lordo di poco superiore al 3,10%. Questo ci porta a sostenere che su per giù sia il Tesoro che gli investitori si aspettino per i prossimi otto anni un’inflazione media in area 1,50%.

Se così fosse, l’esborso ammonterebbe ad altri più di 140 milioni all’anno, circa 1,13 miliardi complessivi. Chiaramente, il dato potrà variare tanto di anno in anno. Ad esempio, se tra il giugno 2022 e il giugno 2023 si registrerà una crescita dell’indice FOI del 5% per via della corsa dei prezzi di questi mesi, il Tesoro dovrà sborsare più di 470 milioni per la sola inflazione, a cui si aggiungeranno i soliti 150 milioni e rotti per la cedola reale.

In totale, ben 620 milioni.

Premio fedeltà costo extra

E c’è anche il premio fedeltà. Esso sarà pari all’1% del capitale tra acconto dello 0,4% corrisposto tra quattro anni e un saldo dello 0,60% alla scadenza. Ne avranno diritto tutti gli investitori retail che hanno acquistato il bond durante la Prima Fase del collocamento e lo manterranno in portafoglio fino ad almeno le due rispettive scadenze indicate. Ipotizzando il caso estremo in cui nessuno rivenderà il BTp Italia 2030 prima della scadenza, il costo extra per il Tesoro ammonterebbe a 72,60 milioni.

Riepilogando, il Tesoro sborserà certamente ogni anno più di 150 milioni per la sola cedola minima garantita. Più di altri 140 milioni arriverebbero dall’indicizzazione all’inflazione (dato stimato) e, infine, fino a 72,6 milioni attraverso il premio fedeltà. Il costo complessivo risulterebbe di 2,4 miliardi in otto anni. Al netto dell’imposizione fiscale del 12,50%, farebbero sui 2,11 miliardi. Ma più sarà alta l’inflazione, più questo conto finale salirà.

[email protected]