Una domanda che potrebbe sembrare retorica, se non fosse che lo scopo di questa ricerca è proprio quello di determinare il “valore” di un bond, conoscendo:

  • Le dinamiche del mercato (in particolare la curva dei tassi, magari completata dalla curva dell’inflazione attesa)
  • Le condizioni dell’emittente

Le condizioni dell’emittente vengono desunte, arbitrariamente, da due fattori:

  • Il livello del CDS, che quantifica il rischio di default
  • Il rendimento di altri bond dello stesso emittente a mercato.

Il punto di partenza è ovviamente valutare quale possa essere il rendimento lordo “equo” per un bond, noti emittente e scadenza.

L’operazione non è banale e richiede competenze ed informazioni non sempre alla portata del piccolo investitore; tuttavia, è possibile eseguire una prima approssimazione calcolando il rendimento atteso come: REL = IRS + CDS Dove REL è il Rendimento Effettivo Lordo del titolo, IRS è l’IRS di pari scadenza rispetto al bond (che si può trovare sul Sole 24 Ore), mentre per CDS si intende il Credit Default Swap dell’emittente, di pari scadenza. Alcuni fattori possono influire: un titolo illiquido generalmente rende di più (e quindi costa meno), un titolo quotato su molti mercati rende di solito un filo di meno, etc etc. Dato un titolo Tasso Fisso/Zero Coupon, il calcolo è abbastanza semplice: il rendimento può essere verificato con il foglio di Maino al prezzo corrente di mercato, paragonando a quale prezzo corrisponderebbe un rendimento pari ad IRS + CDS. Per le obbligazioni diverse da Titoli a Tasso Fisso o Zero Coupon, bisogna in qualche modo stimare la cedola. Ora, visto che l’IRS è un contratto in cui scambia un tasso fisso contro euribor 6 mesi, si può stimare che – ad esempio – un titolo Eur6m +0,50%, decennale, paghi “in media” una cedola pari ad IRS10y + 0,50%. Se il titolo paga Eur3m o Eur12m bisogna stimare (a mano…) la differenza tra questi tassi e l’eur6m, che in modo del tutto arbitrario valuto in uno 0,10%.
Alcuni titoli hanno opzioni cap/floor sulla cedola. Qui la cosa si complica, per la difficoltà a dare un valore a queste opzioni. In parte si può rimediare affinando il calcolo sulla cedola: invece di stimarle tutte uguali (con l’equivalenza IRS=Eur6m di sopra), si può affinare l’approssimazione, calcolando i tassi forward e usando questi forward per il calcolo delle cedole. Il frw è una costruzione matematica, che si desume dalla curva dei tassi IRS: per esempio, se io voglio calcolare il tasso forward a 2 anni dell’IRS a 3 anni (che indico sotto come f2(IRS3y)), dovrò risolvere questa equazione: (1+IRS2y)^2 * (1+f2(IRS3y))^3 = (1+IRS5y)^5 In questo modo, calcolo i forward ad 1, 2, 3… anni dell’IRS1y, che poi uso per il calcolo delle cedole future. Pure qui si procede “con l’accetta”, perché in realtà si dovrebbe calcolare i frw dell’Eur6m, ovviamente… Il vantaggio di questo secondo metodo nei confronti del primo il primo è che le cedole non sono tutte identiche ma variano a seconda delle attese del mercato: pertanto, se ho di mezzo delle opzioni cap/floor c’è la possibilità che alcune delle cedole calcolate così vengano corrette in funzione del cap, riducendo così l’errore che commetto (perché non so stimare il prezzo dell’opzione). Approfondimenti: sul forum obbligazioni è aperto un thread che si propone di approfondire il tema tracciato in questo articolo.