Alla fine di ogni anno, chi ha un portafoglio obbligazionario fa i conti dell’anno appena passato, analizzando guadagni e perdite e facendo una ‘summa’ finale. Un forumista, in tono forse scherzoso, ha posto la domanda “come sarà andato il portafoglio della massaia di Voghera”? La discussione che ne è seguita nel thread portafoglio tranquillo  ha animato i forumisti partendo da un possibile identikit della massaia:

Maino – la massaia non legge l’inglese, ed io francamente non ho voglia di mettermi dietro a tradurglielo.

Ti ribadisco inoltre che la massaia, come già detto, preferisce poche parole ma comprensibili a tanti discorsi di macro economia che sembrano delle profezie di Zaratustra…

la sua età, le motivazioni che l’hanno spinta all’investimento:

Maino – Lei adesso ha 50 anni, aveva iniziato questo investimento quando ne aveva circa 40. Il suo obbiettivo sarebbe quello, fra 10 anni, di avere una discreta integrazione alla pensione di suo marito che appunto andrà in pensione fra circa 10 anni. Quindi vorrebbe recupare in meno di 5 anni, e poi decidere cosa fare. Le secca tremendamente vendere in perdita… però lo farebbe se proprio non ci fossero alternative.

e il portafoglio cominciato 10 anni fa , quando  ‘la massaia di Voghera’ chiese come costruire il proprio portafoglio:

Maino – Di solito questa domanda arriva da persone che hanno avuto esperienze diverse, ma che comunque non amano il rischio e che tuttavia vogliono proteggere il proprio capitale (spesso frutto di una vita di risparmi) cercando anzi di farlo fruttare almeno “più dei Bot o dell’inflazione”. Di solito si danno risposte molto articolate con una diversificazione molto complessa, che sovente non risulta di facile comprensione al richiedente, e che comunque implicano un certo grado di “destrezza” nel muoversi all’interno dei mercati finanziari. Ebbene, vorrei cercare di dare una risposta (la più semplice possibile) a questo quesito, immaginando di avere di fronte una persona che non vuole perdere il proprio tempo a studiare o a seguire le vicende legate a parametri economico-finanziari, che possono risultare per lui astrusi.

Vi prego di seguire il mio ragionamento, per una eventuale discussione in merito. Prima di tutto occorre stabilire la ripartizione tra parte azionaria e parte obbligazionaria. Per un portafoglio con rischio basso, io direi 10% azionaria e 90% obbligazionaria All’interno della componente azionaria, occorre adesso scegliere lo strumento ideale, quello che implica meno competenze e che diversifichi meglio il rischio. Penso che un buon fondo azionario internazionale possa rispondere ai requisiti. Con questo strumento non si frammenta troppo il capitale, e lo stesso risulta diversificato nelle diverse aree geografiche. All’interno della componente obbligazionaria, occorre fare una distribuzione sulla base della durata. Io proporrei : – 20% in durata lunga : esempio 20 anni o più (che serva per bilanciare la parte azionaria del 10%) – 15% in durata breve – diciamo 1 anno (es Bot) per poter avere un certo grado di liquidità e comunque per poter avere una rotazione del portafoglio sufficiente da poter essere reinvestita ogni anno sulla base delle nuove condizioni di mercato – 30% in durata media-breve : esempio 5 anni – 25% in durata media-lunga : esempio 10 anni Una volta stabilito questa ripartizione, occorre scegliere gli strumenti più adatti. Per un investitore con scarse conoscenze, bisogna affidarsi ai titoli di stato : sono liquidi e danno più sicurezza. Ho immaginato di avere a disposizione un capitale di partenza di 100.000 euro e di iniziare questo investimento verso la fine del 2000, diciamo al 31/12/2000, e per questo gli strumenti scelti sono stati Fondo azionario internazionale – Anima Az Int Obbligazione di breve durata : Bot 1 anno Obbligazione di durata medio-breve : Btp 1/11/2006 Obbligazione di durata medio-lunga : Btp 1/11/2010 Obbligazione di durata lunga : Btp 1/11/2023 Dopo di che ho iniziato una simulazione, per vedere quale rendimento avrebbe dato un portafoglio simile al passare degli anni.
Ho preso in esame tutti gli anni che vanno , appunto, dal 2001 fino al 2005. I rendimenti ottenuti non sono del tutto disdicevoli, anzi possiamo dire di aver centrato il target di una resa maggiore del Bot in ogni annata, pur senza particolari operazioni di vendita/acquisto o esposizione ad un rischio non sopportabile. Unica operazione eseguita è l’acquisto del Bot alla sua scadenza includendo anche le cedole maturate nell’annata, aumentando così il suo valore nominale. La “strategia” che sta dietro a questo portafoglio è la seguente: Parte azionaria e parte obbligazionaria lunga devono essere presenti , in rapporto di 1 a 2 in modo che eventuali annate disgraziate dell’uno possano essere assorbite dall’altro (di solito sono in controfase, anche se non sempre) Le cedole maturate nel corso dell’anno vengono reinvestite in liquidità (bot) nell’anno successivo. Nell’annata in cui è prevista nell’anno successivo la scadenza del primo btp (quello di durata medio-breve) non si reinveste nel Bot ma in un titolo decennale, in modo che il portafoglio abbia sempre una certa ripartizione nelle durate. Caratteristiche del portafoglio: pochi strumenti, di facile comprensione e di facile valorizzazione. Nota all’immagine: i valori usati nella simulazione, sono valori “circa” nel senso che a volte non sono riuscito a trovare i valori dei titoli esattamente di quel giorno, ma di qualche giorno prima o dopo. Non sono state incluse le commissioni. I valori dei btp del 31/12/2004 sono stati ricavati da una estrapolazione, perchè non recuperabili dirattemente dal sito della borsa italiana. Al di là di certe possibili ed eventuali inesattezze nei valori, quello che è più importante è discutere il risultato macro.

guardando il rendiconto annuale del proprio portafoglio, la massaia vuole capire meglio alcuni numeri di questo portafoglio:

Maino – In data 31/12/2000 , quando la massaia iniziò ad investire, decise di mettere il 10% del proprio portafoglio nel settore azionario, perchè sentiva gli esperti dire che nel lungo periodo le azioni premiano di più dei titoli governativi.

come strumento scelse un fondo azionario, perchè allora non vi erano tante alternative (oggi abbiamo anche gli ETF). Tra i fondi comuni scelse Anima perchè allora era uno dei migliori (ed anche perchè era uno dei fondi distribuiti dalla propra banca). Ebbene, dopo 9 anni (che non si può dire essere un breve periodo) la massaia si ritrova con la parte azionaria ancora in perdita. al 31/12/2000 il valore della quota del fondo era di 12,46 al 31/12/2009 il valore della quota del fondo è di 12,042 Significa che dopo 9 anni la massaia ha una perdita di circa 200 euro sul capitale iniziale, pari a circa il 2-3%. A questo va aggiunto anche la perdita del potere di acquisto, ossia l’inflazione in tutto questo periodo. Quindi, la prima domanda è : 9 anni sono ancora un periodo “breve” per vedere le azioni vincere sui titoli governativi? Parallelamente a questo dato, vediamo come si è comportato il titolo di stato a lunga scadenza, il btp 1/11/23. al 31/12/2000 il valore del btp era di 141,71 al 31/12/2009 il valore del btp è di 147,74 Significa che dopo 9 anni la massaia ha un guadagno di circa 400 euro in conto capitale , più 9 anni di cedola al 9% lordo (7,875% netto) che fanno 1.181 euro all’anno in totale circa 1.181×9 + 400= 11.029 euro di guadagno, pari al 73% di rendimento (in 9 anni) , senza contare gli interessi sugli interessi che nel tempo hanno prodotto. A questo punto la massaia di Voghera si pone una semplice domanda: ma è ancora vero quello che dicono gli esperti, in merito al maggior guadagno delle azioni rispetto ai titoli a tasso fisso nel lungo periodo? Se si, come possiamo definire il “lungo periodo” ? In ogni caso, perchè non ha ottenuto quello che si aspettava dalla componente azionaria? In cosa ha sbagliato? qualcuno può aiutare la massaia di Voghera a trovare una risposta alle sue domande ?

Come avranno risposto alle domande della massaia (interposte dal forumista Maino)  i forumisti di InvestireOggi ? La discussione che nè è seguita costituisce un’ottima lettura dato che questo portafoglio è mantenuto da ben 10 anni. Un saluto a tutti.