In una fase di alti tassi di mercato diventa opportuno allungare l’orizzonte temporale per gli investimenti. In primis, perché le obbligazioni più longeve offrono rendimenti più alti. Secondariamente, perché quando i tassi torneranno a scendere, i prezzi s’impenneranno di più sul tratto lungo della curva. Il discorso diventa ancora più allettante per le obbligazioni zero coupon, cioè sprovviste di cedola. Non offrendo alcunché al possessore fino alla scadenza, i loro prezzi risultano molto sensibili alle variazioni dei tassi di mercato.

Rendimento dall’emissione ad oggi

Vi proponiamo un’obbligazione zero coupon (ISIN: IT0001203253) emessa nel lontano febbraio del 1998 da Mediocredito Centrale, istituto noto più come Banca del Mezzogiorno. Arriverà a scadenza solo nel febbraio 2028, per cui fu inizialmente un bond a 30 anni. Il prezzo di emissione fu di soli 17,525 centesimi. Pertanto, il titolo offriva un rendimento alla scadenza del 6% lordo. Considerata la tassazione del 12,50%, parliamo di oltre il 5,20% netto all’anno.

Ebbene, se rivendessimo oggi tale zero coupon, lo faremmo a 80,52 centesimi. Tenuto conto dei quasi 25 anni di detenzione del bond, incasseremmo un rendimento medio annuale lordo del 6,34%. Al netto, un ottimo 5,55%. E l’inflazione? Già, bisogna tenerla in considerazione per capire se avremmo fatto davvero un affare o ci avremmo rimesso. Scopriamo grazie all’ISTAT che l’inflazione media dal febbraio 1998 al novembre 2022 è stata dell’1,7%. In altre parole, avremmo portato a casa un rendimento netto reale del 3,85% all’anno.

Rendimento odierno dello zero coupon

E se acquistassimo oggi lo zero coupon? Al prezzo di cui sopra, il rendimento lordo annuo da qui alla scadenza sarebbe del 4,27%. Siamo a poco meno del 3,75% netto. E c’è sempre il fattore inflazione da considerare. Solo che per il futuro non è facile capire quale sarà la perdita del potere di acquisto accusata dal capitale. Possiamo aiutarci facendo riferimento alle aspettative del mercato da qui ai prossimi cinque anni.

Per farlo, confrontiamo i rendimenti dei titoli di stato con cedola fissa e quelli dei BTp con cedola legata all’inflazione italiana (BTp Italia) in scadenza tra il 2027 e il 2028.

Otteniamo che l’inflazione attesa in media per il prossimo lustro sarebbe intorno ad 1,70%. Ciò ci porta a desumere che lo zero coupon ci offrirebbe un rendimento netto reale superiore al 2% all’anno. Meno rispetto ai 25 anni passati, ma pur sempre un dato positivo. Il rendimento del BTp a 5 anni oggi come oggi si aggira intorno al 3,20%. Pertanto, lo zero coupon di Mediocredito ci offre un premio di oltre 100 punti base o 1%. A fronte di un rischio del tutto equivalente, dato che l’istituto è posseduto da Invitalia, a sua volta un ente in mano al Tesoro. Non a caso, sconta una tassazione uguale a quella imposta sui titoli di stato.

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