Groupama torna sul mercato dei bond. Il noto gruppo assicurativo francese ha recentemente collocato un prestito obbligazionario subordinato della durata di 10 anni con lo scopo di rifinanziare debiti in scadenza.

Più precisamente, Groupama ha piazzato bond per 650 milioni di euro presso investitori istituzionali con lo scopo di finanziare l’offerta di riacquisto lanciata a inizio mese verso due titoli subordinati in euro ad alto rendimento: l’obbligazione Groupama 7,875% 2039 e l’obbligazione Groupama perpetua con cedola in corso pari al 6,298%. L’offerta di scambio coi nuovi bond appena emessi è stata ampiamente sottoscritta dagli investitori permettendo alla compagnia assicurativa di ottimizzare la struttura finanziaria sul lungo periodo pagando tassi d’interesse inferiori rispetto a una decina di anni fa quando furono collocati i prestiti oggetto di buy back.

Obbligazioni Groupama S.A. 6% 2027 – FR0013232444

Il nuovo bond Groupama 6% 2027 (Isin FR0013232444) è stato sottoscritto da investitori istituzionali, in prevalenza europei, alla pari e sarà presto quotato alla borsa di Parigi (Euronext) con taglio minimo di negoziazione pari a 100.000 euro nominali. Il bond è subordinato e offre una cedola annua pari al 6% pagabile il 23 gennaio. L’obbligazione va a scadenza nel 2027 e, al momento, prezza sul mercato grigio OTC circa 103 per un rendimento del 5,6%. La società gode di rating investment grade BBB+ con prospettiva stabile secondo Fitch.

Groupama, utili in calo, raccolta premi stabile nel primo semestre 2016

Flessione del 74% (da 266 a 69 milioni di euro) per il risultato netto del gruppo assicurativo francese, che nello scorso esercizio aveva però contabilizzato la plusvalenza di 150 milioni derivante dalla cessione delle quote in Mediobanca e Veolia Environnement. Il perdurante contesto di bassi tassi di interesse e l’aumento della sinistralità catastrofale sono stati le ulteriori variabili di forte impatto sui conti societari. Raccolta premi pressoché stabile a 9,15 miliardi di euro, mentre peggiorano combined ratio (+1,2 p.p. a 99,9%) e coefficiente di solvibilità secondo Solvency II (da 263% a 239%).

In calo anche la raccolta in Italia: -13,5% a 727 milioni, con indicazioni negative dai volumi Auto e Vita tradizionale