Solamente pochi giorni fa – il comunicato risale al 12 settembre – Cassa depositi e prestiti (CDP) annunciava l’emissione di nuove obbligazioni sostenibili per l’importo di 750 milioni di euro. Il bond fa parte di un programma di emissioni pluriennali da 15 miliardi. Gli ordini degli investitori furono di 1,3 miliardi. Il titolo senior e non garantito, in scadenza il 19 settembre 2027, offre una cedola annuale del 3,50% lordo (ISIN: IT0005508954). I proventi dell’operazione, come ha spiegato il direttore di Amministrazione, Finanza e Controllo, Fabio Massoli, saranno impiegati principalmente a favore dell’efficientamento energetico e delle energie rinnovabili.

Tonfo della quotazione sul mercato secondario

CDP è un ente controllato dal Tesoro per circa l’83% del capitale. Il resto è nelle mani delle Fondazioni bancarie. Considerato la “longa manus” dello stato, esso di fatto gestisce la politica industriale del Bel Paese e si finanzia anche attraverso il collocamento dei Buoni fruttiferi postali tramite Poste Italiane. Qualcuno, non a torto, l’ha definita una seconda IRI, facendo riferimento all’istituto nato sotto il fascismo e che fino alla fine degli anni Novanta rimase in vita come gestore delle partecipazioni statali.

Le obbligazioni sostenibili di CDP già nel corso della seduta di questo mercoledì sprofondavano a poco più di 98 centesimi. Praticamente, perdevano circa il 2% dall’emissione di pochi giorni prima. Questo deprezzamento, però, ha fatto senz’altro bene a coloro che hanno voluto acquistarlo sul mercato secondario. Infatti, hanno potuto inserirle in portafoglio spendendo di meno e portando a casa un rendimento maggiore. Questo risultava salito, infatti, al 3,95% lordo. Parliamo di quasi mezzo punto percentuale in più all’anno, solo aspettando poco oltre una settimana dall’emissione.

Obbligazioni sostenibili CDP, sale il premio

Va detto che nel frattempo ad essere salito è stato anche il rendimento BTp di pari durata. Esso è passato dal 3,15% al 3,45%, ragione per cui il premio offerto dalle obbligazioni CDP è lievitato da 35 a 50 punti base, ovvero da 0,35% a 0,50%.

In altre parole, il rendimento del bond è cresciuto più velocemente di quello offerto dal titolo di stato. E’ probabile che nei prossimi mesi, ciò induca il mercato a riscoprire queste obbligazioni sostenibili, così da restringerne gli spread e favorire la ripresa delle quotazioni. E questo, indipendentemente da quanto accadrà sul mercato obbligazionario domestico.

Al netto dell’imposizione fiscale del 12,50%, uguale a quella applicata ai titoli di stato, le obbligazioni sostenibili di CDP offrivano l’altro ieri un rendimento del 3,45%. Siamo ben sotto gli attuali livelli d’inflazione, ma in un orizzonte temporale medio-lungo la storia potrebbe evolvere favorevolmente agli obbligazionisti.

[email protected]