Il 2021 che sta per salutarci non sarà ricordato positivamente sul mercato obbligazionario. Il trend dei rendimenti è stato in risalita e naturalmente i prezzi hanno ripiegato dopo il boom avvenuto sotto la pandemia. Questo non significa che non si siano avute occasioni ghiotte per guadagnare. Ce lo conferma il caso estremo di alcune obbligazioni sicure, cioè dal rischio di credito teorico praticamente nullo. Parliamo di titoli emessi da organismi sovranazionali e ai quali le agenzie principali assegnano il massimo rating delle rispettive scale, cioè la tripla A.

Ne abbiamo esaminate tre per voi e tutte accomunate dal fatto di essere denominate in lire turche. Gli organismi internazionali sono soliti raccogliere capitali in valute emergenti, al fine sia di diffonderne l’uso e sia di sostenerne la liquidità sui mercati. La lira turca in queste ultime settimane è al centro delle attenzioni sul forex. Ha accusato il suo peggior crollo dal 1995, arrivando a perdere quasi il 60% quest’anno contro il dollaro. Tutto ad un tratto, però, da lunedì pomeriggio ha ripreso a rafforzarsi dopo l’annuncio di un piano “salva-risparmi” varato dal governo e voluto dal presidente Erdogan. Questa mattina, segnava fino a +38% rispetto ai minimi toccati a inizio settimana.

Obbligazioni sicure e maxi-rendimenti in poche sedute

Le obbligazioni sicure in questione sono due della Banca Mondiale e una della Banca Europea per gli Investimenti (BEI). La prima è la scadenza 15 marzo 2023 e cedola 12% (ISIN: XS191714147). Quota oggi in area 83,40 centesimi, mentre venerdì scorso stava sopra 86 centesimi. Ha accusato un calo superiore al 3%, ma nel frattempo la lira turca ha guadagnato più del 29% contro l’euro. Chi avesse inserito il titolo in portafoglio meno di una settimana fa, adesso avrebbe maturato un guadagno di quasi il 26%.

La seconda è la scadenza “green” 22 gennaio 2026 e cedola 12%. Contrariamente alla precedente, il prezzo qui è salito dell’1,5% a 80 centesimi da venerdì scorso.

Tenuto conto dell’effetto cambio, il guadagno per l’obbligazionista sarebbe stato di oltre il 30%. Infine, il titolo della BEI con scadenza 29 aprile 2024 e cedola 10,5% (ISIN: XS1059896016) ha perso ben il 5,5%, scendendo a 80 centesimi. Tuttavia, grazie al cambio segna un saldo positivo del 23,5%.

Stiamo parlando di casi limite, dato che quasi mai una valuta si rafforza così tanto in pochi giorni. Anzi, generalmente accade il contrario, ovvero che nel giro di qualche seduta riesca a crollare anche a doppia cifra. Un segnale da cogliere: nonostante si tratti di obbligazioni sicure, il mercato non sta correndo a comprarle, evidentemente non confidando sul rally della lira turca. La ripresa della fiducia sarebbe un fenomeno esclusivamente casalingo, anzi semmai si sarebbe arrestata semplicemente la spirale di sfiducia che stava affossando il cambio.

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