A ridosso di Natale, Goldman Sachs ha emesso obbligazioni in euro e che sono state quotate sin dal 27 dicembre sul MoT di Borsa Italiana. L’importo è stato molto contenuto, pari ad appena 45 milioni. Interessanti le condizioni offerte. A fronte di una scadenza a 10 anni, in data 22 dicembre 2032, la cedola è fissa del 5,5% lordo all’anno per i primi tre anni, cioè fino alla data di pagamento del 2025. Successivamente, diventa variabile e per l’esattezza uguale all’Euribor a 3 mesi secondo il tasso rilevato due sedute antecedenti l’inizio di ciascun periodo di godimento.

Tuttavia, l’obbligazionista beneficia di un “floor”, vale a dire di un tasso minimo al di sotto del quale le obbligazioni Goldman Sachs non frutteranno. Esso è stato fissato al 2% lordo.

Cedola minima e massima dopo tre anni

Questo significa che, se in corrispondenza di un dato periodo di godimento cedolare, l’Euribor a 3 mesi scende sotto il 2%, l’obbligazionista incasserà una cedola lorda annuale del 2%. Attenzione, però, perché per le suddette obbligazioni Goldman Sachs esiste anche un cap del 5,5%. In questo caso, si tratta di un tetto al di sopra del quale la cedola non può salire. Quindi, supponiamo che l’Euribor a 3 mesi si portasse al 6%. La cedola staccata al possessore resterebbe del 5,5%.

In definitiva, le obbligazioni Goldman Sachs fruttano con certezza il 5,5% lordo per i primi tre anni, cioè il 4,07% al netto dell’imposta del 26% sulle rendite finanziarie. Per i restanti sette anni, possono offrire da un minimo del 2% a un massimo del 5,5% (1,48 – 4,07% netto). Pertanto, l’obbligazionista si assume il rischio tassi per gran parte del tempo di detenzione del bond alla scadenza. Ma questo rischio risulta limitato dal “floor”, che gli garantisce un tasso minimo con certezza. E considerate che un anno fa l’Euribor a 3 mesi stava a -0,57%, per cui la fissazione di un limite inferiore si rivela importante per evitare di ritrovarsi in portafoglio in futuro un titolo con rendimento negativo.

Obbligazioni Goldman Sachs scommessa sui tassi

Questa settimana, l’Euribor a 3 mesi apriva al 2,16%, poco sopra il “floor”. E c’è anche di positivo il fatto che sul MoT le obbligazioni Goldman Sachs si acquistano al momento sotto la pari, per l’esattezza a 98,50 centesimi. Questo garantisce all’investitore una plusvalenza di circa l’1,5% alla scadenza, quando il capitale gli sarà rimborsato a 100. Sulla base di quanto spiegato, il rendimento alla scadenza attualmente si muove tra un minimo del 3,23% a un massimo del 5,65%. Considerate che oggi il BTp a 10 anni offre un rendimento lordo in area 4,35%, pur a fronte di una tassazione inferiore (12,50%).

Chiaramente, queste obbligazioni Goldman Sachs implicano una scommessa sull’andamento dell’Euribor a 3 mesi, che a sua volta è legato alle condizioni monetarie nell’Area Euro. Esse possono mutare moltissimo nell’arco di un decennio. Fino a pochi mesi fa, i tassi BCE erano ancora a zero, mentre oggi già stanno al 2,50% e probabilmente saliranno al 3% entro fine mese. D’altra parte, chi può escludere che prima o poi si torni ai tassi negativi degli anni passati? In quello scenario, l’obbligazionista dovrebbe accontentarsi di una cedola minima del 2%, che bassa non sarebbe rispetto alle condizioni offerte eventualmente dal comparto dei bond. Anche perché ciò avverrebbe verosimilmente in un ambiente di bassa o nulla inflazione.

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