Alla fine del mese di settembre, la banca d’affari americana Goldman Sachs ha emesso nuove obbligazioni in euro del tipo “callable” e per la durata di 10 anni (ISIN: XS251873328). La scadenza è, infatti, il 28 settembre 2032. Molto interessante il tasso d’interesse, pari al 5% annuale lordo. Al netto dell’imposta del 26%, la cedola resta comunque elevata: 3,70%. Ed ecco che le condizioni offerte appaiono allettanti anche in un contesto di rialzo dei tassi come quello che stiamo vivendo. Per quanto l’inflazione italiana sia al momento nettamente superiore (8,9% a settembre, stando al dato provvisorio dell’ISTAT), le aspettative di medio-lungo termine restano ancorate al target BCE del 2%.

Ciò significa che, acquistando le obbligazioni Goldman Sachs oggi e tenendole in portafoglio fino alla scadenza, riusciremmo a spuntare un rendimento netto reale positivo. In altre parole, metteremmo a frutto il capitale.

Rendimento obbligazioni Goldman Sachs

E tenete conto che il titolo è stato quotato nei giorni scorsi sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana, segmento EuroMoT. Il prezzo è scivolato sotto la pari fino a un minimo di 98,30 centesimi al suo debutto. Ciò ha innalzato il rendimento lordo sopra il 5% offerto dalla cedola. In effetti, l’obbligazionista acquirente sul mercato secondario ha avuto modo di inserire in portafoglio il bond a un prezzo inferiore al suo valore nominale. Alla scadenza, maturerà una plusvalenza che andrà a sommarsi alle cedole incassate fino ad allora.

Dicevamo, trattasi di obbligazioni callable. Cosa significa? L’emittente si riserva la facoltà di rimborsare il capitale al 100% del suo valore nominale a ogni data di pagamento della cedola, sin dal primo anno e fino al nono. Poiché, il primo pagamento è stato fissato per il 28 settembre 2023, da quella data e fino al 28 settembre 2031 sarà possibile per l’emittente esercitare la call.

Possibile esercizio della call

Quando ciò sarà probabile? Come spiega la stessa Goldman Sachs, nel momento in cui essa avrà modo di rifinanziarsi sui mercati a costi inferiori rispetto a quelli sostenuti per pagare le cedole agli obbligazionisti.

In soldoni, in un ambiente di tassi in calo. Questo può diventare lo scenario nei prossimi anni. Se ciò accadesse, le obbligazioni Goldman Sachs esporrebbero il possessore al rischio di tassi. In parole semplici, esso si ritroverebbe a non incassare le cedole rimanenti, contrariamente a quanto aveva previsto, e a dover reinvestire con molte probabilità il capitale in asset meno redditizi.

Infine, occhio anche al rischio liquidità. L’emissione delle obbligazioni callable è stata di appena 80 milioni di euro, per cui lo stesso emittente avverte che non esiste alcuna certezza che si formi un mercato secondario per gli scambi. In pratica, sul MoT potrebbe non essere così immediato rivendere il titolo ai prezzi di mercato.