Le obbligazioni in dollari australiani World Bank 3% 2027 offrono agli investitori un’opportunità di condividere la missione della Banca Mondiale e di partecipare al raggiungimento di questi obiettivi di crescita e sviluppo. Con questa emissione, la Banca Mondiale offre obbligazioni denominate in dollari australiani, dedicate agli investitori italiani che saranno quotate a partire dal 7 febbraio 2017 sul mercato MOT di Borsa Italiana, dove Bnp Paribas agirà in qualità di Liquidity Provider.

Obbligazioni World Bank 3% 2027 in dollari australiani

Le obbligazioni World Bank, dette anche “Obbligazioni Banca Mondiale Tasso Fisso 3% con Scadenza 6 febbraio 2027 in dollari australiani”, sono state collocate alla pari per un importo di 100 milioni di dollari australiani (AUD).

Il bond senior unsecured (codice ISIN XS1550144668) corrisponde una cedola a tasso fisso del 3% su base annuale il 7 febbraio. Su EuroMOT il titolo è negoziabile per importi minimi di 2.000 AUD, circa 1.430 euro, e multipli analoghi. Il rimborso è previsto in unica soluzione a scadenza il 7 febbraio 2027. Per ulteriori informazioni, è possibile prendere visione del prospetto completo presso il sito della World Bank.

Vantaggi e svantaggi dei bond World Bank in dollari australiani

Fra i vantaggi dell’investimento in obbligazioni World Bank in dollari australiani c’è la solidità dell’emittente che gode di rating ai massimi livelli (AAA) da parte delle agenzie di internazionali di valutazione e la tassazione agevolata (12,5%) sui guadagni di borsa, cioè cedole e capital gain. Il rischio è che, in mancanza di adeguate coperture sul cambio alle quali sono abituate solo gli investitori professionali, si possa perdere l’intero guadagno in termini di rendimento da qui al 2027 per chi intendesse portare il bond a scadenza. Tutto dipenderà dall’andamento del cambio: se il dollaro australiano continuerà a rafforzarsi nei confronti delle monete forti, per l’investitore retail ci saranno ulteriori vantaggi, oltre a quelli offerti in termini di rendimento nominale. Di contro, se la valuta tornerà a indebolirsi, allora anche i guadagni in termini di rendimento saranno inferiori.

L’Economia dell’Australia

L’Australia si conferma la 12ma potenza economica mondiale. Ricca di risorse naturali ed energetiche, Canberra ha fatto delle esportazioni di materie prime, principalmente verso la Cina, uno dei suoi volet economici fondamentali, oltre al fatto di vantare un sistema finanziario e assicurativo tra i più ricchi al mondo. I fondamentali economici corroborano tale trend positivo anche nel 2015: la crescita è stata pari al 2,5%, trainata da un aumento dei consumi privati, dagli investimenti nel settore immobiliare e da un positivo trend delle esportazioni; il livello dell’inflazione è sceso dal 2,3% all’1,7%; il deficit pubblico è stato pari al 2,5% del PIL, mentre il debito complessivo a Dicembre 2015 era pari al 36,3%. La stabilità politica, inoltre, e la mancanza di rischi concreti consentono all’Australia di godere di una elevata fiducia da parte degli investitori internazionali, nonché da parte delle principali Agenzie di rating internazionale, che attribuiscono da anni a Canberra la tripla A. In materia finanziaria, la Banca Centrale ha portato lo scorso anno i tassi d’interesse al minimo storico, al 1,5, lasciando intendere ulteriori abbassamenti del costo del denaro. La decisione ha innescato un rally nei confronti di dollaro ed euro spingendo il cambio al di sotto di 1,40 nei confronti della moneta unica.

Vedi anche: Obbligazioni in dollari neozelandesi World Bank 3,60% 2027