Se siete a caccia di rendimento, queste obbligazioni coreane potrebbero fare per voi. La scorsa settimana, Korean Air ha emesso un bond in tre tranche per complessivi 350 miliardi di won, pari a 260 milioni di euro. Si tratta della principale compagnia aerea della Corea del Sud. Lo scorso anno, periodo nerissimo per il traffico aereo di tutto il mondo, ha chiuso l’esercizio con un profitto netto di 1,45 milioni di euro. E il profitto operativo è stato di 178 milioni, in calo del 17% rispetto al 2019.

Quasi dimezzati i ricavi a 7.400 miliardi di won, 5,5 miliardi di euro.

In buona sostanza, queste obbligazioni coreane si mostrano appetibili per il semplice fatto di essere state emesse da una società capace di chiudere in attivo in una condizione difficilissima. Ma come vedremo, non è l’unico aspetto da tenere sott’occhio. Iniziamo con la presentazione delle tranche. Quella a 18 mesi scade il 14 ottobre 2022 ed è stata di 65 miliardi. Di questi, 60 verranno impiegati per ripagare il debito, 5 per spese operative. Il tasso d’interesse esitato è stato del 2,32%.

Poi c’è la tranche da 2 anni per 160 miliardi, di cui 90 per ripagare il debito e 70 per le spese operative. Il tasso offerto è stato del 2,87%. Infine, abbiamo una tranche triennale per 125 miliardi, di cui 60 per ripagare i debiti e 65 per le spese operative. Tasso d’interesse a quasi il 3,5%. Non possiamo non notare come queste obbligazioni coreane siano nettamente più remunerative di quelle europee della medesima scadenza. Certo, bisogna mettere in conto che la compagnia ha debiti per 18,4 miliardi di euro, oltre il triplo dei ricavi dello scorso anno e quasi doppi di quelli pre-pandemici.

Ad ogni modo, oltre ai tassi d’interesse in sé, le obbligazioni coreane risultano appetibili anche sul fronte cambio. Il won guadagna contro l’euro più del 13% nell’ultimo decennio. In prospettiva, continuerebbe a fare bene grazie all’aggancio della Corea del Sud alla ripresa economica globale.

Seul è un’economia “export-led”. Le sue esportazioni valgono un terzo del PIL. E adesso che gli interscambi commerciali si sono rimessi in moto, probabile che la crescita domestica riparta stabilmente prima che altrove. Ciò avrebbe effetti tonificanti sul tasso di cambio.

Già oggi, i tassi d’interesse sono positivi (0,5%) e sopra i livelli occidentali. Un ulteriore surriscaldamento dell’inflazione sopra l’1,5% di marzo avvicinerebbe una stretta monetaria. Il won si rafforzerebbe, anche se le obbligazioni coreane ne subirebbero il contraccolpo sui mercati. Tuttavia, quelle appena emesse da Korean Air hanno durata breve, per cui o si attendono le scadenze o ci si espone, comunque, a una bassa volatilità sul secondario.

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