E’ arrivato un altro bond sul mercato con caratteristiche interessanti. CNH Industrial ha prezzato nuove obbligazioni in dollari per 600 milioni e scadenza in data 10 ottobre 2028. La cedola lorda annuale è stata fissata al 4,55% e sarà corrisposta su base semestrale ogni 10 aprile e 10 ottobre dell’anno. Il prezzo di emissione è di 98,857 centesimi. Pertanto, dai nostri calcoli emerge che il rendimento alla scadenza sia superiore al 4,80%. L’offerta sarà chiusa il prossimo 10 aprile.

CNH Industrial è un colosso nella produzione di macchinari e dei servizi.

Nel 2022 ha registrato ricavi in crescita a 23,55 miliardi di dollari, un utile netto di 2,04 miliardi e a fine anno possedeva liquidità per 3,91 miliardi, a fronte di debiti per 23,32 miliardi. Le agenzie di rating assegnano a questi ultimi giudizi medio-alti: BBB per S&P, BBB+ per Fitch e Baa2 per Moody’s. Teoricamente, ciò significa che il rischio di credito per le obbligazioni CNH Industrial sarebbe basso.

Obbligazioni CNH Industrial, ecco i rischi

L’emittente ha spiegato che i proventi raccolti con i titoli in offerta serviranno a gestire il capitale e per altre necessità, incluso il pagamento di debiti in scadenza. La cedola è interessante, così come il rendimento. Ma il confronto diretto con i bond emessi sul mercato italiano e denominati in euro non è possibile, essendo le obbligazioni CNH denominati in valuta americana. Allo stato attuale, il rendimento risulta a premio di 143 punti base sul T-bond a 5 anni, che non è affatto elevato.

D’altra parte, l’investitore italiano che acquisti le obbligazioni CNH si esporrebbe non solo ad un rischio di credito, bensì anche a un rischio di cambio. Se il dollaro si deprezzasse contro l’euro, il valore del capitale alla scadenza o alla previa data di disinvestimento si ridurrebbe. Lo stesso dicasi per le cedole corrisposte da qui all’ottobre 2028. Nel caso di forte risalita del cambio euro-dollaro, poi, il rendimento effettivo potrebbe azzerarsi e, addirittura, passare in territorio negativo.

Ed è bene tenerlo in considerazione, anche perché il dollaro esce da una stagione molto forte e gli analisti prevedono che s’indebolirà nei prossimi anni, man mano che la Federal Reserve abbasserà i tassi d’interesse.

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