Venerdì 14 maggio, il Tesoro emetterà nuovi BTp a 7 anni. La scadenza è fissata per il 15 luglio 2028 e la cedola è dello 0,5%. Ancora da stabilire il codice ISIN. L’importo offerto varierà tra un minimo di 4 e un massimo di 4,5 miliardi di euro. All’asta supplementare saranno offerti altri 1,35 miliardi.

Il nuovo BTp a 7 anni dovrebbe esitare un rendimento almeno dello 0,55%. A tanto si attesta quello dell’attuale “benchmark” con scadenza marzo 2028. Questo significa che il bond dovrebbe essere emesso di poco sotto la pari.

Quanto alla cedola, poiché le date dei pagamenti semestrali sono fissate per il 15 luglio e il 15 gennaio di ogni anno, già a metà luglio di quest’anno si avrà diritto a percepire la prima mini-cedola. Essa farà riferimento ai 59 giorni decorrenti dalla data di regolamento del 17 maggio. Pertanto, sarà dello 0,081492% per espressa comunicazione del Tesoro.

Questo bond funge da riferimento per valutare l’andamento del costo medio ponderato del debito pubblico italiano in forma di titoli di stato. Infatti, la durata media dello stock si aggira sui 7 anni e, quindi, il rendimento del BTp a 7 anni diventa una sintesi per monitorare l’intero costo. Non a caso, il rendimento medio ponderato dei BTp ad aprile è stato dello 0,44%.

In asta, nel corso di questa settimana, ci saranno anche la quinta tranche del BTp a 3 anni zero coupon, scadenza 15 aprile 2024 (ISIN: IT0005439275) e la quarta tranche del BTp a 30 anni, scadenza 1 settembre 2051 e cedola 1,7% (ISIN: IT0005425233). Quest’ultimo attualmente offre un rendimento lordo superiore al 2%. A conti fatti, puntare sul nuovo BTp a 7 anni al momento non sembra avere granché senso economico, tenuto conto che l’inflazione italiana in aprile sia salita all’1,1%.

Il rendimento reale del bond sarebbe così negativo di almeno lo 0,5%. Significa che eroderemmo il capitale investito di anno in anno. Meglio aspettare che la curva dei rendimenti s’innalzi.

Tuttavia, potrebbe costituire un’opportunità d’investimento per quanti abbiano risparmi disponibili che non intendano impiegare per un lungo periodo o in assets poco liquidi. Il nuovo BTp a 7 anni consentirebbe, infatti, una monetizzazione immediata all’occorrenza (magari, per acquistare bond più redditizi) e, data la sua bassa “duration”, a fronte di perdite attese contenute.

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