Si rafforza ancora il rublo. Il riavvicinamento diplomatico della Russia alla Turchia ha rafforzato la valuta locale che fonda la sua forza sull’esportazione di materie prime, in particolare gas e petrolio. La stretta di mano fra Putin ed Erdogan ha lo scopo di far cadere le sanzioni russe nei confronti della Turchia e la riapertura dei negoziati per la costruzione del gasdotto che porterà il gas in Europa attraverso Istambul. Sul fronte conomico, del resto, le cose non vanno benissimo e, sia la Banca Centrale di Russia, sia il governo hanno già rivisto le stime di crescita del Pil per il 2016 e 2017 dipingendo un quadro recessivo che, però, non dovrebbe durare ancora molto.

In questo contesto, investire in assets denominati in rubli potrebbe essere conveniente qualora il peggio fosse alle spalle.

Obbligazioni in rubli World Bank tasso fisso 8,0% 2018

Fra i bond il rubli più interessanti, segnaliamo quello appena emesso dalla World Bank di durata biennale. L’obbligazione senior (codcie ISIN: XS1476750622) è stata lanciata per 3 miliardi di rubli (Rub), offre un coupon a tasso fisso del 8% pagabile il 22 agosto di ogni anno e va a rimborso integrale nel 2018. Quindi, due sole cedole annuali che complessivamente frutteranno il 9% di rendimento, considerando che l’obbligazione bancaria è stata emessa al prezzo di 98,95 e verrà rimborsata a 100. Caratteristica principale del titolo è il taglio minimo di negoziazione pari a 50.000 Rub, circa 705 euro, e la liquidità assicurata dall’emittente. Il bond è infatti quotato alla borsa del Lussemburgo ma è negoziabile anche Otc (over the counter). World Bank non racchiude alcun rischio di solvibilità godendo della massima reputazione a livello internazionale (rating AAA), mentre il cambio con l’euro (71) potrebbe riservare alta volatilità più che altro in considerazione del movimento dei prezzi del petrolio sui mercati internazionali. Imposte agevolate al 12,50% essendo un bond emesso da ente sovranazionale.

Pil Russia: recessione più lunga dal 1997

Il Pil della Russia e’ sceso dello 0,6% nel secondo trimestre del 2016, dopo essersi contratto dell’1,2% nel corso dei primi tre mesi dell’anno.

 I numeri mostrano che l’economia di Mosca sta attraversando la recessione piu’ lunga dal 1997. Il Pil russo infatti si e’ contratto, su base annuale, per il sesto trimestre consecutivo. Bank Uralsib si aspetta una ripresa della crescita su base annuale nel quarto trimestre del 2016 e prevede un calo del Pil dello 0,3% quest’anno.