La compagnia elettrica italiana ENEL ha emesso nelle scorse ore nuove obbligazioni sostenibili (“sustainability-linked”) per 750 milioni di sterline. Alta la domanda, che complessivamente ha raggiunto 2,1 miliardi, proveniente perlopiù dagli investitori ESG. Il bond offre un tasso d’interesse fisso del 2,875% fino alla scadenza di 11 aprile 2029. Il prezzo di emissione è stato di 99,947 centesimi, per cui il rendimento alla scadenza esitato si è attestato al 2,883%. La data di regolamento è stata fissata per giorno 11 aprile.

Si è trattato della prima emissione in sterline dopo un anno e mezzo.

Le obbligazioni ENEL sostenibili offrono nei fatti un premio di 140 punti base (+1,4%) sul Gilt 2029, il titolo di stato del Regno Unito a 7 anni. Se, invece, effettuiamo un confronto con l’emissione in euro di ENEL in scadenza nello stesso anno, il premio offerto supera i 100 punti base (+1%).

Le nuove obbligazioni ENEL finanzieranno il fabbisogno ordinario della compagnia, la quale ha fissato un obiettivo ambientale: contenere le emissioni di CO2 a 140 grammi per kilowattora entro la fine del 2024. Nel caso in cui il target non fosse centrato, a partire dalla prima data di pagamento successiva per la cedola sarà prevista una maggiorazione della stessa di 0,25% all’anno. Pertanto, il tasso salirebbe a 3,125%.

Rischio di cambio per obbligazioni ENEL

Le condizioni economiche dell’offerta appaiono allettanti, sebbene le obbligazioni ENEL comportino l’assunzione anche del rischio di cambio. Qualora la sterlina si deprezzasse contro l’euro entro la scadenza o alla previa data dell’eventuale disinvestimento, l’obbligazionista otterrebbe un rendimento inferiore a quello ipotizzato, finanche più che coperto dalla perdita valutaria. Le variazioni del tasso di cambio dipenderanno in grossa parte dalla divergenza monetaria tra Banca d’Inghilterra e BCE. La prima ha iniziato ad alzare i tassi d’interesse, con la conseguenza di avere apprezzato la sterlina e aumentato il costo del denaro.

Da qui ad un anno, però, quasi certamente toccherà a Francoforte e ciò sosterrebbe l’euro contro le altre valute.

Per il resto, il rischio di credito risulta teoricamente basso: rating BBB+ per S&P e Fitch, Baa1 per Moody’s. Di fatto, le obbligazioni ENEL sono giudicate complessivamente più solide dei titoli di stato italiani. Ricordiamo, infine, che la compagnia è partecipata dal Tesoro con una quota del 23,6%, per cui è sostanzialmente controllata dallo stato. Da inizio anno, la quotazione ENEL in borsa perde oltre il15%.

[email protected]