Tesla è il Re Mida di questa fase sui mercati finanziari. Tutto ciò che tocca si trasforma in oro. Il titolo in borsa ha guadagnato il 670% quest’anno e così, la prima società di produzione di auto elettriche nel mondo capitalizza poco meno di 630 miliardi di dollari. Da qualche giorno, fa parte dell’indice S&P 500. Proprio questo inserimento dovrebbe far bene anche alle sue obbligazioni. Pochi giorni fa, è arrivata la promozione del rating da parte di S&P, che ha alzato il suo giudizio da BB- a BB con outlook positivo.

Bastano altri due gradini per essere classificato un emittente “investment grade”.

Elon Musk di Tesla apre ai Bitcoin: “favore da 1.000 miliardi agli azionisti”

E se accadesse, finalmente diverse società e fondi d’investimento potrebbero acquistare il debito di Tesla, quando ad oggi non ne avrebbero l’opportunità, anche volendo, per via degli alti rischi teorici segnalati dai rating “junk” o “spazzatura”. Nel promuovere i bond, S&P ha giustificato la scelta con il fatto che l’incrementata liquidità avrebbe “ridotto sostanzialmente i rischi finanziari”, così come grazie anche alla “maggiore efficienza produttiva” di Tesla.

Ma, dicevamo, non sono state solamente le azioni ad avere registrato una performance straordinaria. Gli stessi bond chiudono il 2020 con il segno decisamente positivo. Prendiamo le obbligazioni “callable” agosto 2025 e cedola 5,30% in dollari (ISIN: USU8810LAA18): prezza sopra 104, segnando un aumento del 6,35% quest’anno. Offre un rendimento del 4,20%, che poco di questi tempi non è per un titolo con durata residua inferiore ai 5 anni.

Le obbligazioni convertibili sono letteralmente esplose

Il vero boom, però, è un altro. La scadenza marzo 2022 e cedola 2,375% (ISIN: US88160RAD35) ha segnato quest’anno un’esplosione del 5,83%. Sapete a quanto si acquistava nell’ultima seduta pre-natalizia? Circa 975. Questo significa che per inserire in portafoglio 1.000 dollari nominali bisognerebbe spenderne quasi 10 volte in più.

Diciamo la verità, non siamo abituati a ragionare su questi numeri in fatto di bond. In effetti, ai prezzi attuali il rendimento del titolo risulta sprofondato al -73%. Vi chiederete che senso avrebbe investire in un asset che “brucerebbe” i tre quarti del capitale. Quello che non abbiamo ancora detto è che trattasi di un’obbligazione convertibile e che il prezzo di conversione è stato fissato a 327,50 dollari.

Ma le azioni Tesla sono schizzate a quasi 662 dollari, per cui chi acquistasse il bond oggi avrebbe modo alla scadenza di “acquistare” le azioni a un prezzo meno della metà più basso, realizzando un guadagno di oltre il 100%. Dunque, la scadenza 2022 si mostra molto remunerativa, nonostante l’altissimo prezzo e il rendimenti ultra-negativo indicherebbero apparentemente il contrario. Stesso discorso per il bond maggio 2024 e cedola 2% (ISIN: US88160RAG65), anch’esso convertibile, ma a un prezzo di 310 dollari. Vale sul mercato quasi 650, per cui offre un rendimento alla scadenza del -19%. Tuttavia, anche in questo caso riuscirebbe oggi come oggi a realizzare una plusvalenza di oltre il 110% per effetto della conversione. Evidentemente, a patto che le quotazioni restino almeno invariate.

I numeri di Tesla sostengono i bond: è boom per “callable” e convertibili

[email protected]