Novità imprevista arrivata dal Sol Levante e che sta fiaccando i mercati finanziari. La Banca del Giappone ha annunciato di avere raddoppiato la banda di oscillazione tollerata per i rendimento dei bond a 10 anni. Questi potranno muoversi dello 0,50% sopra e sotto lo zero. Sin dal settembre del 2016 e fino a poche ore fa, i decennali nipponici avevano potuto muoversi nel range -0,25/+0,25%. E così si sono scatenate le vendite, tanto che i bond del Giappone a 10 anni hanno visto impennare il loro rendimento dallo 0,25% fino allo 0,45%, salvo scendere successivamente allo 0,40%.

Resta invariato il riferimento per i bond a 2 anni del -0,10%.

La mossa del governatore Haruhiko Kuroda ha apprezzato lo yen contro dollaro ed euro del 3%. Il tasso di cambio contro la divisa americana è passato da 137 a 132,45. Nel mese di ottobre, era schizzato fin sopra 150. Tra settembre e ottobre la Banca del Giappone era dovuta intervenire più volte sul mercato forex per placare la debolezza dello yen, arrivato a scambiare ai minimi dal 1998.

Bond del Giappone, mossa necessaria di Kuroda

Qual è il significato di questo annuncio sui bond del Giappone? Di fatto, siamo in presenza di un rialzo dei tassi d’interesse sotto mentite spoglie. Formalmente, questi restano negativi a -0,10%. Nei fatti, accettando una risalita dei rendimenti decennali, si consente al mercato di avere una struttura dei tassi più elevata. Una mossa necessaria sia per arrestare la debolezza dello yen, sia per contrastare l’inflazione. Questa è salita al 3,7% a ottobre, un dato molto basso nel confronto internazionale, ma pur sempre il più alto nel paese dal 1991.

La risalita dei rendimenti per i bond del Giappone riduce le distanze con l’obbligazionario mondiale. In più, segnala un possibile aumento futuro dei tassi d’interesse. Il mandato del governatore Kuroda scade tra qualche mese ed è probabile che l’istituto stia preparando le basi per avviare un cambio di politica monetaria sotto il successore.

Tuttavia, se anche il Giappone alza i tassi, pur nelle modalità informali viste, significa che la stretta globale sia più acuta del previsto. Ed ecco che le borse ripiegano e così anche i mercati obbligazionari.

Nella mattinata odierna, lo spread BTp-Bund a 10 anni resta sostanzialmente invariato a circa 219 punti base o 2,19%. Ma poiché ad essersi impennato è il rendimento decennale tedesco, il BTp a 10 anni sfiora il 4,50%. Pensate che ancora la settimana scorsa viaggiava sotto il 3,80%. In teoria, Tokyo acquisterà bond del Giappone a 10 anni illimitatamente al raggiungimento della nuova soglia di rendimento dello 0,50%. Vedremo nelle prossime sedute se gli investitori testeranno il nuovo “floor” ai prezzi o daranno per scontato che perderebbero la battaglia.

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