Proseguono le emissioni obbligazionarie in Africa. Dopo il successo del collocamento di un bond da 2 miliardi di dollari lo scorso mese di giugno da parte del Kenya che aveva fatto registrare domande quattro volte superiori da parte degli investitori istituzionali, anche il Senegal ha approfittato del buon momento per fare cassa. Dakar ha infatti collocato sul mercato dei capitali 500 milioni di dollari di obbligazioni governative raccogliendo domande per circa 2 miliardi. L’interesse degli investitori per gli stati africani è in aumento – osservano gli analisti – anche perché i bassi tassi d’interesse sui mercato core stanno spingendo i fondi a considerare con occhio di riguardo investimenti in aree geografiche promettenti, come i paesi africani, ampliando al contempo la percentuale di rischio.

  Obbligazioni Repubblica del Senegal 6,25% 2024   [fumettoforumright]Con una operazione coordinate da alcune banche internazionali, la Repubblica del Senegal è riuscita a piazzar 500 milioni di dollari sul mercato dei capitali. L’offerta, riservata a investitori istituzionali, ha visto la partecipazione di numerosi fondi d’investimento high yield che hanno fatto salire l’asticella della domanda fino a 2 miliardi di dollari. Dakar ha venduto il bond in una sola tranche da 500 milioni offrendo un tasso d’interesse del 6,25% per dieci anni (Isin XS1090161875 ), nella parte bassa della guidance iniziale. Il rendimento è in linea con altre obbligazioni del Senegal già presenti sul mercato e che, in concomitanza con il lancio del bond decennale, si sono apprezzate facendo scendere i rendimenti di qualche punto. L’altro bond da 500 milioni, il Senegal 8,75% 2021 (XS0625251854) rende infatti il 5,77% lordo a scadenza. L’obbligazione stacca una cedola fissa del 6,25% su base semestrale, il 30 gennaio e il 30 luglio, e sarà quotata alla borsa del Lussemburgo con taglio di negoziazione minimo pari a 200.000 dollari. Il rating dei bond Kenya è B+ per Standard & Poor’s e Fitch e B1 per Moody’s con outlook stabile.
La valutazione tiene conte essenzialmente del clima di stabilità politica del Senegal e della crescita economica e della stabilizzazione delle politiche fiscali del paese.     Il Pil del Senegal cresce in media del 5% all’anno   Il Senegal, benché rimane uno dei 20 paesi peggiori del mondo secondo l’indice di sviluppo umano Il paese ha assistito, negli anni più recenti, a una buona crescita economica: l’economia senegalese presenta un tasso annuo medio di crescita attorno al 5%. Grazie a numerose riforme strutturali, che hanno avuto pesanti costi sociali, i conti statali sono finalmente a posto, con un aumento delle entrate tributarie del 138% negli ultimi 5 anni e un’inflazione a livelli contenuti. Il Senegal è uno degli stati più sviluppati della regione dell’Africa francofona, con buone infrastrutture e una base industriale relativamente diversificata. Il settore dei servizi (commercio; telecomunicazioni, teleservizi e Internet; edilizia; turismo; amministrazione) contribuisce alla maggior parte della produzione del Pil . La produzione agricola, pur essendo il settore primario del paese, rimane fortemente influenzata alle variazioni climatiche. Le buone performances dell’economia negli ultimi anni non hanno tuttavia avuto effetti significativi sulle condizioni di vita della popolazione: più della metà dei senegalesi vive ancora sotto la soglia di povertà , la disoccupazione è alta, l’accesso ai servizi rimane problematico, la disparità del livello di vita tra le popolazione rurali e quelle urbane è elevata.