Si mostrano in lieve calo i rendimenti tedeschi all’indomani delle elezioni federali in Germania. Il Bund a 10 anni offre stamattina lo 0,2360%, giù da circa lo 0,24% di venerdì scorso. Nulla di eclatante, ma almeno un indizio di cosa pensino i mercati a proposito dell’esito del voto. I socialdemocratici di Olaf Scholz hanno vinto di misura sui cristiano-democratici di Armin Laschet, orfani della cancelliera Angela Merkel. Non è ancora possibile stabilire chi sarà il prossimo cancelliere. Determinanti si riveleranno Verdi e liberali.

Il lieve apprezzamento del Bund rifletterebbe sia la cautela nella lettura dei risultati, sia la presa d’atto che con ogni probabilità non prenderanno piede le proposte più di sinistra lanciate in campagna elettorale dall’SPD. Sembra naufragata l’ipotesi di un governo rosso-rosso-verde, dato che la Linke è scesa sotto lo sbarramento del 5%, pur rimanendo al Bundestag per via della conquista di almeno tre mandati diretti. La sua leader Janine Wissler, commentando i dati a caldo, ha dichiarato che il suo partito resterà all’opposizione.

Rendimento Bund stabile

Anche se Scholz diventasse cancelliere, i suoi propositi di “tassa e spendi” sarebbero ridimensionati dalla necessità di allearsi con i liberali dell’FDP, i quali sull’economia hanno posizioni molto di destra. Per questo i Bund non ne starebbero risentendo in negativo. I titoli di stato tedeschi potranno verosimilmente confidare in una politica fiscale prudente anche per i prossimi anni, al netto di eventi epocali come la pandemia.

Sostanzialmente stabili anche i BTp, che eppure da queste elezioni tedesche hanno molto da vincere o perdere. Uno spostamento a sinistra del governo a Berlino farebbe loro bene. Significherebbe apertura agli Eurobond, cioè all’emissione di debito in comune nell’Eurozona, così come minore rigidità verso le regole fiscali dell’area. Un governo tra CDU-CSU, liberali e Verdi, invece, rischia di accentuare le tensioni tra Germania e resto dell’Eurozona proprio sul Patto di stabilità e le emissioni comuni.

E l’allentamento fiscale sarebbe percepito positivamente per i nostri titoli di stato.

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