Il mercato obbligazionario ha avuto un andamento altalenante quest’anno. Da gennaio e fino a metà maggio, la discesa dei prezzi è stata costante. Dopodiché, la ripresa. Questa si è dipanata fino ai primi di agosto, riducendo decisamente le perdite accusate nei primi mesi del 2021. Nelle ultime settimane, il ritorno ai cali, divenuto particolarmente evidente per i bond considerati sicuri e a lunga scadenza. Questi sono stati emessi negli ultimi tempi con cedole striminzite o, addirittura, azzerate. L’alta “duration” accresce la volatilità delle quotazioni e capta perfettamente il trend dell’intero mercato.

I bond sicuri e longevi in questione di cui vogliamo parlarvi in questo articolo sono tre. Il primo è il Bund 15 agosto 2050 e zero coupon della Germania. Emesso nel 2019 per la prima volta senza cedola su una scadenza trentennale, a maggio si era schiantata in area 87,50 centesimi, risalendo fino a sopra 101,50 di agosto. Ieri, risultava sceso in area 93 centesimi. In pratica, dopo avere guadagnato il 15% in tre mesi, ne ha persi quasi l’8,5%.

E veniamo all’Austria, presente sul mercato dei bond “Matusalemme” con due scadenze a 100 anni. La prima è il settembre 2117 e con cedola 2%. Anche in questo caso, boom tra maggio e agosto, quando le quotazioni s’impennarono da 152,65 a sopra 192 (+26%), salvo scendere agli attuali 164 (-14,5%). L’altra scadenza a 100 anni, stavolta con data giugno 2120 e cedola 0,85%, aveva guadagnato il 31% in due mesi e mezzo e da inizio agosto ad oggi perde già il 17%, scesa nei pressi dei 91 centesimi.

Bond sicuri, lo zig-zag dei prezzi

Perché questo sali e scendi? Quando il mercato iniziò a scontare il ritorno alla normalità dopo la pandemia – siamo nei primi mesi del 2021 – la propensione al rischio ha penalizzato i bond sicuri e favorito gli investimenti altrove (bond rischiosi, azioni, etc.). Ad un certo punto, gli obbligazionisti hanno capito di avere fatto il passo più lungo della gamba e, complice la diffusione della variante Delta, sono tornati a comprare titoli a reddito fisso.

Ad agosto, la reflazione si era già fatta così evidente e marcata negli USA e in Europa, che il mercato ha scontato nuovamente un calo dei prezzi, vuoi per il miglioramento delle condizioni macro, vuoi anche per l’impressione che le banche centrali presto ritireranno almeno parte degli stimoli monetari.

Il Bund 2050 zero coupon è emblematico di questo trend. Ieri, offriva un rendimento di appena lo 0,26% e ai massimi toccati quest’anno risultava al -0,05%. Di fatto, si è mosso in un range dello 0,30%, ma le quotazioni sono variate tantissimo, trattandosi di un titolo senza cedola, per cui sprovvisto di paracadute nei momenti di discesa e di freno in quelli di salita. Da notare l’effetto (ad oggi) sostanzialmente nullo dei risultati elettorali in Germania sul mercato dei bond.

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