Non era affatto questa la notizia che avremmo voluto darvi. Da settimane, numerosi risparmiatori ci scrivono per segnalarci che sui Buoni fruttiferi postali della serie Q hanno ricevuto o temono di ricevere interessi inferiori a quanto si aspettassero. La questione è diventata “calda” dopo che abbiamo pubblicato un articolo, in cui calcolavamo il valore di un buono da 100.000 lire del 1992. Molti titolari o eredi ci hanno confessato che a loro i calcoli risultano meno generosi.

Fino alla scorsa settimana, tuttavia, pendeva al Tribunale civile di Roma una class action intentata da Federconsumatori dopo che il Tribunale di Bergamo aveva bocciato nel 2021 le modalità di calcolo degli interessi sui Buoni fruttiferi postali della serie Q, emessi tra l’1 luglio 1986 e il 31 ottobre 1995.

Nei giorni scorsi, la brutta notizia: il giudice ha dichiarato con un’ordinanza l’inammissibilità della class action per “carenza di presupposti”. Tradotto dal gergo giuridico: Federconsumatori non sarebbe legittimata a intestarsi l’azione a tutela dei risparmiatori. Pertanto, le ragioni di questi ultimi non sono state neppure esaminate nel merito.

C’è ancora una flebile speranza che la questione arrivi a processo. Federconsumatori ha annunciato che intraprenderà ogni altra strada possibile, compresa l’ipotesi di rivolgersi a un giudice superiore, affinché la class action abbia luogo.

Buoni fruttiferi postali, interessi annuali al lordo o al netto

Qual è il merito della questione? Poste Italiane calcola gli interessi su tali Buoni fruttiferi postali al netto della tassazione anno dopo anno. Viceversa, la normativa generale prevede che le aliquote siano applicate al momento della riscossione, cioè alla scadenza dei titoli. La differenza tra l’una e l’altra tipologia di calcolo è rilevante, perché con la capitalizzazione degli interessi al netto al termine di ogni anno il montante finale risulta essere inferiore. Vi rimandiamo a un nostro recente articolo per dimostrarvi quanto detto: Buoni fruttiferi postali serie Q, il problema del calcolo degli interessi

Ed è questo il motivo per cui molti risparmiatori ci scrivono dicendoci che i loro Buoni fruttiferi postali non abbiano fruttato quanto da noi calcolato.

Il nostro esempio su un titolo del 1992 è stato impostato sul calcolo con capitalizzazione degli interessi al lordo della tassazione. Abbiamo, cioè, applicato l’aliquota del 12,5% nello specifico solamente sugli interessi lordi alla scadenza. E così vuole la normativa fiscale del 1973. Tuttavia, Poste si rifà a un D.M. del Tesoro del 1997, che sembrerebbe derogare al principio generale. Rileviamo, comunque, come una norma di legge non possa essere superata da una fonte legislativa di rango inferiore. Ai giudici – si spera – l’ardua sentenza, sebbene l’ordinanza di Roma geli le speranze dei risparmiatori di vedersi riconosciuti i giusti interessi.

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