Una volta investire in Africa era cosa proibitiva e permessa solo agli investitori istituzionali. Ma oggi, grazie alla globalizzazione e alla riscoperta delle immense potenzialità di crescita del continente africano, anche l’investitore meno esperto può cimentarsi in investimenti che potrebbero dare sorprendenti ritorni in futuro. Non senza rischi, ovviamente. Anche perché, alcuni paesi del continente africano vantano in questo momento credenziali migliori rispetto ad alcuni paesi europei e offrono, a parità di rischio, rendimenti superiori. Così è stato per le recenti emissioni dei titoli governativi dello Zambia, dell’Egitto, del Marocco o della Nigeria, che hanno riscontrato i favore degli investitori internazionali, costantemente alla ricerca di occasioni e nicchie profittevoli sul mercato in un contesto di tassi d’interesse a zero.

Così come per il Ghana che, dopo il successo dei passati collocamenti obbligazionari sul mercato, sia in dollari che in Cedi, la valuta locale, sta per collocare nuovi titoli di stato in dollari.

 

Obbligazioni Repubblica del Ghana 8,50% 2017: caratteristiche 

 

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Secondo fonti di mercato, è già in atto un roadshow a Londra, Francoforte, Los Angeles e New York per la vendita di nuovi titoli governativi ghanesi con scadenza 2020 e oltre con l’assistenza di Barclay e Citigroup quali bookrunner che dovrebbero prezzare a breve un’emissione high yield in dollari per un importo compreso fra i 500 e i 750 milioni. Scopo principale dell’offerta, se sarà favorevole, è quello di riacquistare sul mercato  parte del bond da 750 milioni Ghana 8,50% 2017 (Isin XS0323760370) emesso nel lontano 2007 per rifinanziare il debito statale allungandone la scadenza. Per effetto delle indiscrezioni che circolano nelle sale operative, il bond in questione, ha recuperato velocemente forza passando da 104 a 110 punti per un rendimento lordo a scadenza del 5,85%, inferiore quindi al valore della cedola semestrale. Va precisato che stiamo parlando di obbligazioni destinate principalmente a investitori istituzionali o qualificati, per cui i tagli minimi di negoziazione sono di 100.000 dollari nominali, ma comunque liquidi e accessibili alle negoziazioni over the counter (Otc).

Il rischio è abbastanza elevato, più che altro per via dell’instabilità politica che storicamente affligge i governi dei paesi sub sahariani, anche se molte cose stanno cambiando. Il rating assegnato al Ghana dalle agenzie internazionali è B1 per Moody’s, B- per Fitch e B per Standard & Poor’s.

 

Per gli esperti è il momento giusto per investire in Ghana

 

mappa GhanaLo scorso anno i tassi di crescita di alcuni paesi africani hanno battuto visibilmente quelli europei. Secondo uno studio di Frontline Capital Advisors, ben 11 paesi sono cresciuti a un tasso medio superiore al 7% e nove di questi sono paesi dell’Africa sub-sahariana, fra cui il Ghana. Alla base di questi elevati tassi di sviluppo ci sono driver di natura macroeconomica e il boom delle materie prime, considerando che l’Africa detiene il 20% delle risorse naturali dell’intero pianeta. Molte zone dell’Africa sub-sahariana sono ancora ricche di riserve petrolifere non ancora sfruttate e ciò fa sì che i relativi governi possano accedere al mercato dei capitali con minor difficoltà rispetto al passato, grazie anche alla maggiore stabilità politica. Lo scorso dicembre in Ghana si sono svolte le elezioni politiche e presidenziali e non si sono verificati scontri o disordini di rilievo, come in passato, quando i conflitti tra le diverse etnie e i brogli elettorali imperversavano. Un elemento incoraggiante dunque, anche se è peggiorata la performance fiscale del paese. Tuttavia, il nuovo Presidente, John d Mahama sembra avere un piano per ridurre il deficit di bilancio, che potrebbe supportare il Cedi, la valuta ghanese, il cui valore si è dimezzato gradualmente negli ultimi cinque anni contro il dollaro (USD). Una recente revisione dei dati del PIL il Ghana ha alzato le stime del proprio reddito al 60 per cento, collocando il paese africano in una fascia pro-capite di  reddito medio-bassa .

Secondo nuovi calcoli statistici, l’agricoltura costituisce ora il 30,20% dell’economia, contro il 37,7%  del 2009, la presenza dell’industria si è ridotta dal 27,2% al 18,6%, con il settore dei servizi arrivati al 51,1% rispetto al 35,1% dello scorso anno per l’inclusione del settore in rapida crescita delle telecomunicazioni. [fumettoforumright]La relazione rileva che al di fuori del settore petrolifero, l’economia del paese continua a registrare una forte crescita, in particolare nel settore delle costruzioni e dei servizi, grazie ai grandi progetti infrastrutturali effettuati finora. Per cui – secondo gli esperti di Silk Invest – è il momento giusto per investire nel Ghana, dato che questo rifugio di relativa stabilità politica potrebbe diventare un’altra importante nazione a livello mondiale di produzione di petrolio e gas. Negli ultimi anni l’importo massiccio di Investimento diretto estero ha accresciuto la capacità di produzione del paese. Questo significa che le finanze pubbliche (e la valuta) del Ghana potrebbero migliorare da questo momento in poi. Lo scorso 10 gennaio – fa notare Silk Invest – la Bank of Ghana ha emesso obbligazioni in valuta locale a 3 anni per un valore di 212 milioni di USD. L’emissione ha rappresentato un ulteriore strumento di valutazione per misurare l’aumento dell’appetito di investimenti esteri nel paese africano. Le obbligazioni sono state sottoscritte in eccesso e anche se i mercati avevano previsto un pricing tra il 19%-20%, gli offerenti internazionali, la grande maggioranza di quest’asta, hanno guidato l’emissione al ribasso al 16,7%.