L’Indonesia torna ad emettere obbligazioni sui mercati internazionali. Dopo aver raccolto svariati miliardi di rupie attraverso emissioni domestiche, Giacarta ha collocato 3,5 miliardi di nuovi bond in dollari presso investitori istituzionali. L’operazione è stata assistita dalle banche internazionali Bank of America Merrill Lynch, CIMB Group, Citigroup, HSBC che hanno collocato il prestito suddividendolo in due tranches: una con scadenza a dieci anni da 2,25 miliardi e una con scadenza trenta anni da 1,25 miliardi. Entrambi i bond sono stati prezzati leggermente sotto la pari e offrono rendimenti che vanno da poco meno del 4,8% al 6% e sono negoziabili per tagli minimi da 200.000 dollari (Usd).

Il primo, con scadenza luglio 2026 (USY20721BN86) offre un coupon del 4,75%, mentre il secondo, con scadenza luglio 2046 (USY20721BP35) paga una cedola del 5,95%. Entrambi staccano la cedola su base semestrale. L’Indonesia gode di rating “non investment grade” BB+ per Standard & Poor’s e Baa3 per Moody’s.     Economia indonesiana in forte crescita   I dati sui fondamentali macroeconomici del 2014 (PIL 5,7%, inflazione all’8,4%), anche se con un leggero rallentamento rispetto al 2010 – 2012, confermano la capacità di ripresa e la solidità della prima economia del Sud-Est asiatico che, a partire dal 2004, ha registrato tassi di crescita stabilmente superiori al 5%, tra i più alti dell’area asiatica. La crescita economica, coniugata alla stabilità politica del Paese, contribuisce a rafforzare la fiducia dei mercati internazionali nel proseguimento di un armonico sviluppo nel medio-lungo termine, grazie anche al mantenimento di prudenti politiche fiscali e monetarie da parte di Giacarta. Inoltre, l’economia indonesiana gode di una buona solidità grazie anche all’ampiezza del suo mercato interno, caratterizzato da un crescente consumo privato e da investimenti in aumento. Ciò rende tra l’altro l’economia del Paese meno dipendente dall’andamento dell’economia internazionale rispetto ad altri Paesi dell’area, distinguendosi per una relativa solidità ad eventuali flessioni della domanda internazionale.