Sig. Giuseppe buon pomeriggio, mi perdoni il disturbo, desideravo solo un’informazione.
Sono un pensionato con poche risorse e vorrei affacciarmi al mondo delle obbligazioni su suggerimento d’un mio conoscente, per cui sto curiosando in internet e mi sono imbattuto nei Suoi articoli. Questo conoscente mi ha detto una cosa strana, per cui chiedo a Lei se corrisponde a vero; mi ha detto che se compro delle obbligazioni due o tre giorni prima del pagamento della cedola, questa mi viene accreditata per intero, annuale o semestrale che sia, ma è vero?
Nel rispondere al lettore, cercheremo di fare chiarezza su un tema, che rischia di diventare fuorviante per le decisioni di investimento.
Partiamo dalla domanda: sì, è vero che la cedola viene erogata all’obbligazionista sempre per intero, anche se si è acquistato il bond poco prima. Questo, però, a differenza di quanto lasci intendere il lettore, non ha alcuna incidenza sul piano delle opportunità di guadagno. Perché? Facciamo un passo indietro. Se oggi acquistassi un’obbligazione che domani mette in pagamento la cedola, in teoria starei percependo interamente un interesse su un investimento appena realizzato. Poiché i pasti gratis non esistono, va da sé che nessuno regali niente per niente. Chi mi venderà il titolo, quindi, pretenderà un prezzo proporzionalmente superiore, così da incorporare la mancata cedola incassata e che mi beccherei io.
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In teoria, questa situazione porterebbe a un’impennata delle quotazioni con l’avvicinarsi della data dello stacco della cedola, seguita da un calo subito dopo il pagamento. Tuttavia, se guardassimo all’andamento dei corsi obbligazionari in prossimità delle date di pagamento, non noteremmo scossoni specifici. Ad esempio, il BTp agosto 2029, cedola 3% (ISIN: IT0005365165), ha messo in pagamento la cedola all’inizio del mese, ma nelle sedute immediatamente precedenti la quotazione è persino lievemente scesa, mentre successivamente è risalita, almeno fino all’apertura della crisi di governo.
Quindi, l’effetto cedola non c’è stato. E lo stesso diremmo analizzando decine di altre obbligazioni.

Come avviene la quotazione di un’obbligazione

Le obbligazioni sono solite essere negoziate sul mercato secondario a “corso secco”, cioè il prezzo che si forma per le transazioni non tiene conto della cedola, ma per ciò stesso non corrisponde a quello effettivamente sborsato dall’acquirente per impossessarsi del titolo. In effetti, oltre ad esso, bisognerà pagare anche il rateo della cedola in scadenza alla data successiva e maturato fino alla data della compravendita dal venditore. Ad esempio, se oggi acquistassimo il suddetto BTp 2029, poiché la prossima cedola dell’1,50% sarà messa in pagamento a inizio febbraio, oltre alla quotazione odierna di 111,3 dovremmo sborsare in favore del venditore la quota di cedola maturata da inizio mese ad oggi, cioè per pochi giorni. Se l’acquisto avvenisse in prossimità di febbraio, tale “extra” salirebbe quasi all’1,50% del valore nominale del titolo, perché di fatto ci staremmo intascando una cedola che altri hanno maturato quasi interamente, avendola posseduta fin quasi alla scadenza.
Per riassumere, non esiste un investimento che renda per il solo fatto di acquistare un’obbligazione a ridosso della data di pagamento della cedola. Se la quotazione fosse “tel quel”, cioè inclusiva del tasso offerto, sconterebbe sempre quest’ultimo, mentre nel caso in cui fosse a corso secco, ugualmente bisognerà considerare l’extra da pagare o incassare, a seconda che si voglia acquistare o vendere il bond.
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