A distanza di un paio di settimane dalla delibera del cda, Terna ha collocato sul mercato un green bond perpetuo e ibrido per l’importo di 1 miliardo di euro, attirando ordini quattro volte superiori. I proventi raccolti saranno utilizzati per finanziare le iniziative rientranti nei cosiddetti “eligible projects” presenti e futuri decisi dalla società. Ad occuparsi dell’operazione sono stati BNP Paribas, Banca Akros, Bank of America, Citi, Credit Suisse, IMI-Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Santander, Société Générale, Smbc Nikko e Unicredit.

Il rendimento esitato è stato del 2,45%, pari al tasso “midswap” + un margine di 212,1 punti base. A fronte di una cedola del 2,375% fissa offerta per i primi sei anni, il prezzo di aggiudicazione è stato di 99,586 centesimi. Il green bond Terna è “non callable” per 6 anni, cioè non potrà certamente essere rimborsato dalla società per questo periodo di tempo dalla data di emissione. Al termine di tale periodo, che scade il 9 febbraio 2028, nel caso di mancato rimborso Terna offrirà una cedola pari al tasso “midswap” a 5 anni più un margine di 212,1 punti base. Il margine è aumentato di ulteriori 25 punti base a partire dalla seconda data di reset, fissata per il 9 febbraio 2033. Mentre dal 9 febbraio 2048, sale ulteriormente di 75 punti base.

A gennaio, il board aveva fissato in 1,25 miliardi di euro l’ammontare massimo per l’emissione di obbligazioni green, perpetue, subordinate e non convertibili.

Green bond Terna senza scadenza, come funziona

Bond perpetuo significa che non ha alcuna scadenza ufficiale. In teoria, Terna potrebbe decidere di non rimborsare mai il capitale. E’ un rischio che l’obbligazionista corre successivamente al periodo “non callable”. Per questo, la cedola corrispostagli è superiore a quella staccata dall’emittente per altri bond. Ad esempio, l’altro green bond emesso da Terna nel giugno 2021 e con scadenza giugno 2029 offre attualmente un rendimento sul mercato secondario dello 0,25%, a fronte di una cedola dello 0,375%.

Cosa spinge un emittente a rimborsare o meno un bond perpetuo? L’evoluzione dei tassi di mercato. Se nei prossimi anni Terna sarà in grado di rifinanziarsi sui mercati a tassi inferiori a quelli che altrimenti dovrebbe corrispondere agli obbligazionisti, avrà tutta la convenienza ad emettere un nuovo bond per pagare quello senza scadenza, così da risparmiare qualcosa sugli interessi. Viceversa, se i tassi di mercato risulteranno superiori dopo il periodo “non callable”, tale convenienza viene meno e, anzi, la società troverà appropriato continuare a pagare gli interessi sul bond perpetuo. Tuttavia, spesso per ragioni di reputazione si preferisce ugualmente procedere al rimborso, così da non indisporre gli investitori, i quali potrebbero reagire pretendendo sulle future emissioni rendimenti più elevati.

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