Mediobanca ha emesso ieri il suo primo green bond. Lo ha fatto con un collocamento da 500 milioni di euro, a fronte del quale ha ricevuto ordini per 3,5 miliardi. Le obbligazioni scadono in data 8 settembre 2027 e offrono una cedola dell’1%. Quanto al rating, per S&P è “BBB”, per Fitch “BBB-” e per Moody’s “Baa1”. Parliamo, dunque, di un debito “investment grade”, giudicato relativamente sicuro dalle agenzie, pur a ridosso dell’area “junk” o “spazzatura”.

Obbligazioni Mediobanca che rendono il quadruplo dei BTp

Grazie all’elevata domanda, il bond è stato prezzato a un rendimento più contenuto rispetto alle indicazioni iniziali: +135 punti base sopra il tasso “midswap”, molti meno dei +165 della guidance.

Il prezzo di collocamento è stato, infatti, di 99,564. Il rendimento all’emissione è risultato essere dell’1,07%. Quanto agli ordini, per l’80% sono stati soddisfatti all’estero.

Il collocamento è stato curato da BBVA, NatWest Markets, Santander, Unicredit e la stessa Mediobanca. I proventi dell’operazione serviranno a finanziare o rifinanziare i “green assets”. Saranno, ad esempio, limitati gli investimenti legati ai settori minerario, nucleare, dei combustibili fossili e degli armamenti.

Bene il debutto sul mercato verde

La banca ha anche dato mandato alla sua divisione ISS ESG, affinché valuti la compatibilità dell’emissione con i principi dell’International Capital Market Association (ICMA) e le Sustainability Bond Guidelines. Ad oggi, l’istituto è valutato sotto la media in tema di impatto sulla sostenibilità dei prestiti e altri servizi e prodotti finanziari.

L’azionariato della banca è attraversato da cambiamenti in questa fase. La BCE ha da poco autorizzato Leonardo Del Vecchio a salire dall’attuale 9,89% del capitale fino al 19,99%. La sua Delfin dovrà comunicare entro 4 giorni di negoziazione l’eventuale superamento delle soglie del 10 e del 15% e le intenzioni circa i suoi progetti entro i successivi sei mesi. Se l’imprenditore salisse sopra il 12,5%, supererebbe lo stesso patto di consultazione.

Tornando al green bond, si tratta del primo passo compiuto dalla banca italiana sul mercato obbligazionario verde. Questi dovrebbe registrare un’accelerazione delle emissioni nell’ultima parte dell’anno, dopo la battuta di arresto accusata nel primo semestre, quando l’attenzione degli investitori è stata rivolta perlopiù alle emissioni legate alla battaglia contro la pandemia. Nel 2019, furono collocati sul mercato 257 miliardi di dollari di green bond e per quest’anno il Climate Bond Initiative prevede altri 350 milioni.

Dal Recovery Fund possibile spinta vitale per il mercato dei green bond

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