L’indice delle obbligazioni “junk” cinesi è sprofondato di 4 centesimi nel giorno in cui un’altra società immobiliare ha saltato il pagamento relativo a un bond. Si è trattato della peggiore seduta dal novembre 2013. Nello specifico, è stata Fantasia Holdings a non avere ottemperato alla scadenza. L’agenzia di rating Fitch ne ha declassato il debito da B a CCC-, spiegando che la crisi di liquidità aziendale sarebbe più grave del previsto. In sostanza, anche questo colosso rischia seriamente il default.

A differenza di Evergrande, tuttavia, Fantasia preoccupa molto meno per via delle dimensioni ridotte del suo debito, pari a complessivi 82,9 miliardi di yuan, 12,8 miliardi di dollari.

Invece, Evergrande ha esposizioni per oltre 300 miliardi di dollari, di cui 19 denominati in valute straniere. Solamente ieri, Fitch aveva rimarcato i rischi associati alle obbligazioni “junk” di Fantasia dopo che una scadenza da 100 milioni di dollari era stata onorata all’ultimo minuto.

Obbligazioni junk cinesi colpite dai default immobiliari

Declassato anche il debito di Sinic Holdings da CCC+ a CC, altra società del comparto immobiliare cinese. E’ la conferma che a soffrire è un settore finora trainante dell’economia cinese, ma ingigantitosi nell’ultimo decennio a causa di una potente e pericolosa bolla del credito. E’ di ieri la notizia che il magnate Man Yee Chu avrebbe offerto 40 miliardi di dollari di Hong Kong (4,4 miliardi di euro) per rilevare il 51% di Evergrande, le cui contrattazione delle azioni sono state sospese alla Borsa di Hong Kong a seguito della notizia. L’uomo è a capo del colosso Hopson Development Holdings, molto più piccolo di Evergrande, ma che non si è allargato a business diversi da quelli “core” a differenza di quest’ultima.

L’offerta darebbe un attimo di tregua alle obbligazioni Evergrande, precipitate persino sotto i 20 centesimi di dollaro. Il mercato sconta uno scenario peggiore di un “haircut” pari al 75%.

Vedremo nei prossimi giorni se l’offerta sosterrà il buon umore degli investitori. Nelle ultimissime settimane, a guardare a questi titoli sono stati i fondi speculativi, intravedendovi valore per via delle quotazioni infime a cui sono sprofondati.

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