Venerdì 28 ottobre, il Tesoro ha emesso una nuova tranche del CcTeu 2026 (ISIN: IT0005428617). Ha così raccolto 750 milioni di euro, il massimo della forchetta annunciata giorni prima. Il rendimento lordo esitato è stato del 2,54%, inferiore al 2,91% vigente il giorno prima sul mercato secondario e anche del 2,75% circa a cui rendeva il titolo nelle stesse ore. I CcTeu sono titoli di stato poco noti alle famiglie, in quanto si tratta di obbligazioni strutturate. Se BTp Italia e BTp€i sono indicizzati all’inflazione, qui la cedola è agganciata all’Euribor a 6 mesi.

Praticamente, se acquisti questo bond stai scommettendo sul rialzo dei tassi d’interesse. Ed è quanto sta accadendo in questi mesi, con la BCE ad avere portato i tassi di riferimento da 0 al 2% in appena tre mesi.

Il CcTeu 2026 stacca cedole ogni 15 aprile e 15 ottobre dell’anno. Il prossimo pagamento sarà basato sul valore assunto dall’Euribor a 6 mesi in data 13 ottobre. In quella seduta, era del 2,01%. E c’è anche una maggiorazione o spread dello 0,50%. Pertanto, la prossima cedola sarà di circa 1,25%. Venerdì, il titolo quotava di poco sotto la pari, in area 99,20 centesimi.

Sulla base di questo prezzo, il rendimento lordo al netto dell’Euribor a 6 mesi era dello 0,74%. Questo dato si confrontava con il 3% offerto dai titoli di stato con cedola fissa e simile durata. Dunque, il CcTeu 2026 rende attualmente circa il 2,25% in meno del bond ordinario prima di includere l’Euribor. Questo significa che il mercato starebbe scontando un tasso a 6 mesi medio da qui alla primavera del 2026 del 2,25%.

CcTeu e tassi di mercato a medio termine

Lo scorso giovedì, l’Euribor a 6 mesi era al 2,12%, ai massimi dal 2009. In altre parole, secondo il mercato i valori medi che assumerà nei prossimi tre anni e mezzo saranno di poco superiori a quelli attuali. Poiché per l’appunto trattasi di media, verosimile ipotizzare che salgano nei prossimi mesi man mano che la BCE alzerà i tassi.

Dopodiché dovrebbero scendere. Seguendo un andamento analogo per i futures sull’Euribor a 3 mesi, deduciamo che l’apice sarebbe toccato nel settembre del prossimo anno per poi esservi una discesa lenta.

Ed è effettivamente quanto emergerebbe dal CcTeu, cioè che l’Euribor a 6 mesi salirà da qui ad un anno, magari dopo scenderà un po’, ma entro la scadenza dell’aprile 2026 non farà in tempo a ripiegare nettamente. Tant’è che il valore medio resta superiore a quello attuale. Chiaramente, se i tassi di mercato saliranno più di quanto stimato dagli obbligazionisti, il CcTeu 2026 si sarà rivelato un investimento positivo. Esso ci offrirebbe un rendimento maggiore del BTp di pari durata. Viceversa, nel caso in cui i tassi di mercato salissero meno del previsto, magari a seguito di una recessione economica nell’Eurozona.

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