I rendimenti sono scesi in Italia, così come nel resto dell’Area Euro. Lo spread con i titoli di stato tedeschi si è ristretto tra 180 e 185 punti base, ai minimi dall’aprile dello scorso anno. Il balzo dei prezzi è legato essenzialmente alla prospettiva di una stretta sui tassi BCE meno dura nei prossimi mesi. L’inflazione nell’Area Euro è scesa al 9,2% a dicembre, il prezzo del gas si è portato ai minimi dal settembre 2021 e il cambio euro-dollaro è risalito ai massimi dall’aprile scorso.

Tutti segnali favorevoli al mercato obbligazionario. A giovarsi della risalita sono stati particolarmente i BTp lunghi, cioè con scadenze più lontane. E ciò è dovuto tecnicamente al fatto che, avendo una “duration” più alta, risultano più sensibili alle variazioni dei rendimenti sottostanti. Inoltre, le aspettative d’inflazione meno “calde” tendono a rinvigorire i prezzi dei bond più longevi.

In Italia, il tratto della curva con BTp lunghi è occupato dalle scadenze a 30 fino a 50 anni. Ed è proprio quello che si è maggiormente apprezzato dall’inizio di gennaio. D’altra parte, il BTp a 10 anni è passato in appena un paio di settimane dal 4,69% al 4%. Il rendimento più alto continua ad offrirlo il BTp green 2045 e cedola 1,45% (ISIN: IT0005438004). Anche per il basso tasso d’interesse offerto, il bond quota da mesi a forte sconto sul mercato. Ad una quotazione sotto 61,70 centesimi, ieri rendeva circa il 4,20%. A gennaio, guadagna intorno al 10%.

Analogo il rendimento del BTp 2052 e cedola 2,15% (ISIN: IT0005480980), che questo mese mette a segno un rialzo superiore al 10%, salendo a quasi 66 centesimi. Stesso discorso per il BTp 2072 e cedola 2,15% (ISIN: IT0005441883). E’ il bond sovrano italiano più longevo. Ieri, si attestava sui 61 centesimi e offriva un rendimento appena inferiore al 4% lordo. Dall’inizio del mese, guadagna anch’esso più del 10%.

BTp lunghi opportunità speculativa

Questi titoli ci dimostrano come si possa entrare sul mercato obbligazionario anche con finalità speculative di breve termine.

Chiaramente, ciò comporta l’assunzione di rischi non sempre accettabili per un investitore comune. Se i prezzi andassero nella direzione sbagliata, potremmo impiegarci mesi o anni prima di poter recuperare il capitale integro. I BTp lunghi si prestano perfettamente per questo discorso. Viaggiano tutti a forte sconto sul mercato e rendono relativamente molto. Il crollo dei loro prezzi nell’ultimo anno risente della risalita dell’inflazione e dei tassi d’interesse.

In generale, sembra che il mercato abbia scontato lo scenario più arduo in termini di costo del denaro. Di qui in avanti, salvo possibili sorprese negative della Banca Centrale Europea, i BTp lunghi dovrebbero riflettere condizioni monetarie attese per il futuro meno restrittive delle previsioni precedenti. I prezzi risalgono e i rendimenti scendono proprio grazie a questo.

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