Cerchi un modo per impiegare la tua liquidità nel medio periodo e ottenendo un rendimento minimo accettabile di questi tempi? I Buoni fruttiferi postali potrebbero fare al caso tuo. Diversi i prodotti offerti. Quello di cui oggi scriviamo è il Buono 170° CDP, che si presenta nella versione Premium e nella versione Fedeltà. La prima è riservata a coloro che apportano nuova liquidità, vale a dire ai nuovi clienti. La seconda intende premiare i vecchi clienti, cioè quanti siano detentori di Buoni fruttiferi postali scaduti a partire dall’1 novembre 2019 e rimborsati, ad eccezione dei Buoni dedicati ai minorenni.

Buoni fruttiferi postali: lanciato il buono 170° CDP – Premium, dedicato a chi versa nuova liquidità

Quali sono le caratteristiche salienti di queste due emissioni? Trattasi di un investimento di 4 anni e che corrisponde al sottoscrittore un tasso d’interesse lordo annuo dell’1%. Gli interessi verranno corrisposti tutti alla scadenza, anche se il risparmiatore avrà la possibilità di riscuotere il capitale in qualsiasi momento, ma perdendo in quel caso il diritto a percepire gli interessi. Il calcolo di questi ultimi è composto, nel senso che gli interessi maturano sugli interessi teoricamente già maturati.

Facciamo un esempio per capire meglio. Se sottoscrivo oggi Buoni fruttiferi postali 170° CDP – Premium o Fedeltà per un valore di 10.000 euro, tra 4 anni riscuoterò un montante di 10.355,28 euro, al netto dell’imposizione fiscale del 12,50% sugli interessi. In altre parole, il capitale mi avrà fruttato 406,04 euro lordi, pari per l’appunto all’1% all’anno per 4 anni. Può sembrare poco, ma si pensi che oggigiorno si otterrebbe meno della metà investendo nei BTp di pari durata. Il quadriennale ci offre oggi un rendimento annuo dello 0,4%. Quali sono le differenze tra i due tipi di investimento?

Confronto tra Buoni postali e BTp

I titoli di stato sono sostanzialmente sicuri come i Buoni fruttiferi postali, i quali vengono emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta un ente controllato all’83% dal Tesoro.

Entrambi scontano un’aliquota fiscale su interessi/rendimenti del 12,50%, anziché del 26% applicato sulla generalità dei proventi di natura finanziaria. A differenza dei Buoni postali, però, i BTp possono essere disinvestiti in qualsiasi momento e senza perdere le cedole sino ad allora percepite. Chiaramente, il disinvestimento anticipato rispetto alla scadenza comporta l’assunzione di un rischio nel caso in cui la quotazione sul mercato secondario risultasse inferiore a quella di acquisto, imponendo così perdite a detrimento del rendimento teorico scontato all’atto dell’investimento. E poiché le cedole dei BTp vengono corrisposte periodicamente, esse vengono liquidate solamente sulla base del tasso offerto sul valore nominale del titolo, non anche sugli interessi già corrisposti.

Buoni fruttiferi postali: arriva il buono 170° CDP – Fedeltà, la novità di settembre

Dunque, i Buoni fruttiferi postali 170° CDP appaiono la soluzione più allettante per quanti intendessero semplicemente dormire sonni tranquilli, percependo un interesse fisso e sicuro alla scadenza, sapendo che nel caso in cui dovessero disinvestire anticipatamente, il capitale verrebbe rimborsato integralmente, per cui non esistono perdite teoriche in nessun caso. Viceversa, i BTp qualche rischio lo presentano con la rivendita prima della scadenza, anche se offrono nelle fasi positive la prospettiva di guadagni più rapidi attraverso la realizzazione di plusvalenze. Dato il raggio temporale, tuttavia, non sarebbe questo il caso. Le plusvalenze si mostrano allettanti per i BTp più longevi e, comunque, il tasso d’interesse dei Buoni postali più che doppia in partenza il rendimento del titolo di stato.

[email protected]