Con altri 4,22 miliardi di euro di sottoscrizioni nella terza giornata, ieri il BTp Valore 13 giugno 2027 (ISIN: IT0005547390) ha infranto ogni record, salendo a 14,85 miliardi. Si attesta così al primo posto per raccolta tra le famiglie (canale retail) da sempre. Il precedente massimo storico era stato segnato nel maggio del 2020 con l’emissione del 16-esimo BTp Italia 2025. Il bond indicizzato all’inflazione italiana e della durata di cinque anni raccolse quasi 22,30 miliardi di euro in tutto, di cui 14 miliardi fu la quota afferente agli investitori individuali.

Condizioni bond retail

Un successo oltre ogni previsione, per certi versi inspiegabile. Nel caso dei BTp Italia, infatti, sono le aspettative d’inflazione a muovere il mercato. Tre anni fa, l’emissione avvenne a due mesi e mezzo dal primo “lockdown”. Eravamo in stato di choc per la pandemia. Nessuno immaginava cosa ci avrebbe aspettati nei mesi successivi. Gli analisti erano divisi tra quanti immaginavano un forte aumento dei prezzi e altri che ne profetizzavano la caduta (deflazione). Col senno di poi avrebbero avuto ragione i primi, pur non subito. L’inflazione si è materializzata in misura ragguardevole con l’allentamento delle restrizioni a fine 2021.

Ma il BTp Valore in collocamento questa settimana è tutto fuorché un titolo di stato innovativo. Stacca cedole ogni sei mesi e in misura crescente dopo il primo biennio. Ha una durata di quattro anni e prevede un premio fedeltà dello 0,50% per gli obbligazionisti “cassettisti”. Il tasso lordo offerto sarà del 3,25% per i primi due anni e del 4% per il terzo e quarto anno. Il tasso medio risulta essere, quindi, del 3,625%. Arriverà al 3,75% con il premio fedeltà.

BTp Valore versus conti deposito banche italiane

Non stiamo negando la convenienza apparente del BTp Valore. A meno che l’inflazione non la tiri per le lunghe e giochi brutti scherzi, il rendimento netto medio reale sarà positivo.

In tempi di perdita del potere di acquisto anche a doppia cifra, non una notizia che passa in secondo piano. Il fatto è che esistono già bond del Tesoro altrettanto o più remunerativi lungo tutta la curva delle scadenze. Perché mai questa corsa alla sottoscrizione di questi giorni? Probabile che stia giocando un ruolo fondamentale la pubblicità inevitabile che i media stanno veicolando circa la nuova emissione.

Per le banche italiane rappresenta un campanello d’allarme. E’ bastato annunciare al grande pubblico dei risparmiatori che vi è in offerta per loro un titolo appetibile per scatenare la corsa all’acquisto. Il successo del BTp Valore è la spia del forte malessere tra le famiglie per i tassi a zero ancora applicati sui conti deposito, ancorché vincolati per anni. Finora i clienti delle banche sono stati molto pazienti e hanno subito l’erosione del potere d’acquisto senza fiatare. Forse la pazienza sta per finire. C’è già stato un calo dei depositi nel corso dell’ultimo anno, pur fisiologico dopo il boom in pandemia. Probabile che proseguirà nei prossimi mesi fino a quando non scatterà un vero allarme tra gli istituti. Chissà se dovranno rimangiarsi le parole di sufficienza con cui hanno reagito alle lamentele sui bassi tassi praticati alla clientela dei risparmiatori!

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