L’inflazione è diventato il principale problema di gran parte del mondo ricco dopo molti anni. In Italia, è salita a livelli che non si vedevano da inizio anni Novanta, quando ancora avevamo la lira, valuta soggetta a frequenti svalutazioni e attacchi speculativi. Investire oggi con tassi d’inflazione al 7-8% sui mercati non è semplice. Sul mercato sovrano italiano esistono due strumenti nati allo scopo: i BTp€i e i BTp Italia. I primi ci proteggono contro l’inflazione dell’Eurozona, i secondo contro l’inflazione italiana.

Come funzionano questi ultimi, che andremo ad esaminare? I BTp Italia offrono al mercato una cedola reale minima garantita. Su base semestrale, essa sarà incrementata del tasso d’inflazione del periodo e insisterà su un capitale a sua volta rivalutato proprio al tasso d’inflazione FOI dell’ISTAT, al netto dei tabacchi.

Tuttavia, lo strumento può rivelarsi imperfetto in periodi come questo che stiamo vivendo. Perché? Prendete il BTp Italia 11 aprile 2024 e cedola reale 0,4% (ISIN: IT0005174906). Ieri, tra tasso d’interesse semestrale e rivalutazione del capitale il Tesoro ha corrisposto 37,58 euro per ogni 1.000 euro di investimento nominale, pari a un rendimento del 3,758%. Succede, però, che se avesse dovuto calcolare l’inflazione per il semestre effettivo ottobre 2021/aprile 2022, l’indicizzazione sarebbe risultata più alta. Infatti, tra ottobre e marzo l’indice FOI è aumentato del 4,8%. E manca chiaramente il dato di aprile, quando verosimilmente l’inflazione risulterà ancora più alta.

BTp Italia e inflazione coperta in ritardo

Il calcolo dell’indicizzazione grosso modo avviene così: il Tesoro calcola l’inflazione sulla base dei dati al semestre in scadenza due mesi prima del pagamento della cedola. In tempi di inflazione sostanzialmente stabile, le differenze possono essere minime o persino nulle. Ma quando, come sta accadendo adesso, l’inflazione galoppa di mese in mese, il BTp Italia rischia di proteggere in ritardo e parzialmente da essa.

Non è un caso che sul mercato secondario non si registri alcun aumento delle compravendite di questi titoli, come se le famiglie non ne fossero attratte a sufficienza.

In pratica, ciò equivale ad affermare che, al contrario, il BTp Italia diventi conveniente quando l’inflazione scende velocemente, cosa che speriamo accada presto nel nostro Paese. Anche in questo caso, però, bisogna fare attenzione. Il mercato tende sempre a scontare quanto stia accadendo. Se intuisce che l’inflazione decelera o accelera bruscamente, confronta il rendimento offerto dal BTp Italia con quello dei titoli di stato di pari durata per effettuare l’arbitraggio tra i due prezzi, così che l’investimento diventi equivalente. Chiaramente, le aspettative possono anche non rivelarsi azzeccate e quelle sono le situazioni in cui l’obbligazionista perde o guadagna.

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