Scadenza pesante per il Ministero di economia e finanze (MEF) oggi. E’ la data per il pagamento della sesta cedola del BTp Italia 26 maggio 2025 (ISIN: IT0005410912). Questo bond fu emesso nel maggio del 2020, per cui debuttò sul mercato sovrano tricolore con una durata iniziale di cinque anni. Oggi, invece, presenta una durata residua di due anni. In tutto, come vedremo dai calcoli, il Tesoro dovrà sborsare circa 577,5 milioni di euro. Un importo elevato, che riguarda poco meno di 12 miliardi di euro di capitale sottoscritto dagli obbligazionisti.

Il BTp Italia 2025 è evidentemente indicizzato all’inflazione italiana, come da indice FOI ex tabacchi dell’ISTAT. A tale proposito, il Tesoro ha fatto sapere che all’inizio del semestre, cioè in data 26 novembre 2022, tale indice fosse a 113,45. In data odierna, esso risulta pari a 118,09677. Pertanto, l’indicizzazione spettante all’obbligazionista è di 1,04096. In altre parole, il capitale va rivalutato del 4,096% per il semestre in corso.

Vediamo quale sarà, quindi, la cedola staccata oggi su un capitale minimo di 1.000 euro per il BTp Italia 2025. Come detto, la rivalutazione dovrà essere del 4,096%, pari a 40,96 euro. E la cedola semestrale dello 0,70% (1,40% annuale) sarà calcolata sul capitale rivalutato a 1.040,96 euro. Essa risulterà di 7,29 euro. Sommando rivalutazione del capitale e cedola, otteniamo 48,25 euro lordi. Al netto dell’imposta del 12,50%, scendiamo a 42,10 euro, il 4,21%.

BTp Italia 2025, rendimento medio da emissione a oggi

Mica male per soli sei mesi! D’altra parte, il BTp Italia 2025 rischia di non offrire alcuna rivalutazione al prossimo pagamento di novembre. Per i complessi calcoli effettuati dal Tesoro, essa scatterebbe solo se a fine settembre l’indice FOI risultasse superiore a 118,09677, il valore odierno. Nel mese di aprile, esso è salito a 118,40. Affinché la rivalutazione, pur minima, vi sia anche tra sei mesi, l’inflazione annuale a settembre dovrà essere superiore al 4%. Era al 7,9% in aprile, sempre in base all’indice FOI.

Dicevamo, quella in pagamento oggi è la sesta cedola del BTp Italia 2025. In totale, l’obbligazionista finora ha incassato 186,53 euro lordi per ogni 1.000 euro di capitale sottoscritto. Ciò fa il 18,65%, circa il 6,22% di rendimento medio annuo. A conti fatti, un affare. Considerate che se avesse acquistato tre anni fa un BTp a 5 anni, avrebbe inserito in portafoglio un asset con rendimento dell’1,20%. Dunque, sinora ha ottenuto un risultato oltre cinque volte superiore. Anche nel caso in cui da qui alla scadenza non vi fosse alcuna rivalutazione, il rendimento alla scadenza sarebbe stato in media di quasi il 4,30%.

Ieri, il BTp Italia 2025 si acquistava per qualcosa come 99,60 centesimi, offrendo un rendimento reale dell’1,60%. Il bond con cedola fissa a 2 anni offriva nelle stesse ore il 3,50%. Il differenziale dell’1,90% equivarrebbe all’inflazione attesa dal mercato per la media del prossimo biennio. Stava quasi a zero all’atto dell’emissione del bond indicizzato.

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