Il carovita in Italia, anzi in Europa, non smette più di correre. Fare la spesa diventa ogni mese più caro, a causa di un costo dell’energia alle stelle. E se l’inflazione ad agosto risulta essere salita al 9,1% per l’ISTAT, le previsioni per i prossimi mesi appaiono raggelanti. I prezzi alla produzione sono esplosi a luglio del 5% mensile e del 36,9% su base annua. Questo significa che la tendenza dell’inflazione resterebbe in accelerazione. Un male assoluto per i consumatori, mentre cerchiamo di capire cosa possa accadere a un obbligazionista in possesso di un bond indicizzato come il BTp Italia 2030.

Il titolo fu emesso dal Tesoro nel mese di giugno per la durata di otto anni. Offre una cedola reale annua lorda di 1,60% (ISIN: IT0005497000).

Dopo il dato preliminare di agosto, in attesa di conferma dall’ISTAT, l’indice FOI a cui il BTp Italia 2030 risulta agganciato sarebbe salito a 113,20. Ricordiamo che il Tesoro annunciò che l’indice inziale con cui effettuare il confronto per il pagamento di dicembre è di 109,72. Rispetto a questo dato, l’inflazione cumulata è già del 3,17%. Se nei mesi di settembre e ottobre non si registrassero variazioni mensili, questo sarebbe il tasso di rivalutazione di cedola e capitale per la prima scadenza di dicembre.

BTp Italia 2030, rivalutazione capitale e cedola con inflazione

Tralasciando le disquisizioni tecniche sulle modalità di calcolo, ci limitiamo a ricordare che l’inflazione a cui si fa riferimento alle date di pagamento è quella vigente un paio di mesi prima. Assumendo che l’indice FOI resti invariato fino ad ottobre, quindi, cosa accadrebbe al BTp Italia 2030? Innanzitutto, all’obbligazionista spetterebbe l’accredito dell’inflazione cumulata nel semestre attraverso la rivalutazione del capitale. Su ogni 1.000 euro di investimento nominale, sarebbero 31,70 euro. E c’è anche la cedola da corrispondere. Essa è pari allo 0,8% (la metà dell’1,60% reale annuo), che a sua volta è calcolata sul capitale rivalutato, cioè sui 1.031,70 euro.

Dunque, altri 8,25 euro.

In totale, l’obbligazionista riceverebbe in pagamento 39,95 euro, circa il 4% dell’investimento nominale. Il potere di acquisto sarebbe salvo, anzi risulterebbe accresciuto proprio dello 0,8% dato dalla cedola reale. E’ verosimile, tuttavia, che l’indice FOI vari nei prossimi mesi. Per quanto sopra accennato, probabilmente al rialzo. E ciò renderebbe il BTp Italia 2030 ancora più redditizio, sebbene la variazione reale del potere di acquisto resterebbe quella dettata dalla cedola.

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