Debutto positivo per il 18-esimo collocamento del BTp Italia, scadenza 22 novembre 2028 e cedola minima reale garantita a 1,60% (ISIN: IT0005517187). Al termine della prima seduta dedicata al canale retail, cioè alle famiglie, gli ordini ammontavano ieri sera a 3,18 miliardi di euro grazie a 103.000 contratti. Il primo giorno del precedente collocamento di giugno, quando in offerta vi era il BTp Italia 2030, l’importo prenotato era stato di 3,43 miliardi.

La discreta partenza ci dice con certezza un paio di cose. La prima è che le famiglie starebbero reagendo positivamente o almeno non negativamente al nuovo governo.

Ricordate quanto accadde nel novembre 2018? Erano le settimane “calde” dello scontro tra Roma e Bruxelles sul deficit. Il governo “giallo-verde” di Movimento 5 Stelle e Lega spaventò i risparmiatori al punto che l’emissione andò sostanzialmente deserta. Gli ordini ammontarono in totale ad appena 2,16 miliardi, di cui intorno a 850 milioni arrivati dalle famiglie.

Con il BTp Italia 2028 la musica sembra completamente diversa. Di questo passo, il collocamento potrà chiudere sopra i livelli di giugno, quando al governo c’era Mario Draghi. Un buon segnale di fiducia verso la sostenibilità fiscale in una fase delicata come questa. D’altra parte, le famiglie appaiono attratte dalla prospettiva di incassare maxi-cedole già nei prossimi mesi.

BTp Italia 2028, più contratti di minore importo medio

Il BTp Italia 2028 offre un tasso d’interesse dell’1,6%, che va a sommarsi all’inflazione FOI del semestre. Rispetto al mese di giugno, quando si tenne il 17-esimo collocamento, la consapevolezza del carovita è aumentata. E ciò avrebbe dovuto sostenere gli ordini di queste ore, mentre non ci troviamo dinnanzi a numeri eclatanti. E’ bene farlo presente. Pensate che nel maggio 2020, a inizio pandemia, il BTp Italia maggio 2025 attirò ordini per 22,3 miliardi. Alla guida del governo c’era sempre Giuseppe Conte, ma in quel caso forse la paura per l’impatto delle chiusure sull’economia spinse le famiglie a impiegare i propri risparmi in un titolo sicuro e capace di garantirle da possibili perdite del potere di acquisto.

Allora il timore era la deflazione, ma alla luce di quanto sta accadendo quest’anno, l’investimento fu azzeccato.

Oggi si terrà la seconda giornata della Fase 1 riservata al retail. Se l’entità degli ordini si mantenesse costante, rispetto al precedente collocamento dalle famiglie saranno arrivate maggiori prenotazioni per un importo unitario inferiore. E il contratto medio ieri risultava sceso a meno di 31.000 euro, giù dai circa 38.000 euro della prima giornata del 17-esimo collocamento. Il BTp Italia 2028 risulta, peraltro, più adeguato agli investimenti delle famiglie per via della durata più corta. Ma d’altra parte è pur vero che subisce una maggiore concorrenza da parte dei BTp con cedola fissa a lungo termine, i cui rendimenti sono saliti oramai a livelli appetibili e mediamente sopra il 4%.

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