L’inflazione in Italia ad aprile è scesa al 6,2% dal 6,5% di marzo. Tuttavia, fino a tutto giugno resta attivo il taglio delle accise, il quale contribuisce non di poco a calmierare il costo della vita nel nostro Paese. Dall’estate, quindi, un’ulteriore accelerazione dei prezzi al consumo diventa probabile. I BTp Italia sono i titoli di stato agganciati al tasso d’inflazione FOI, al netto dei tabacchi. Ideali per fronteggiare fasi come questa, in cui il potere d’acquisto è eroso mensilmente e i rendimenti nominali obbligazionari si rivelano insufficiente a coprirne la perdita.

La scadenza 28 ottobre 2027 e cedola reale 0,65% (ISIN: IT000538815) offriva ieri il 5,85%. Questo è il tasso che si ricava sommando l’inflazione al rendimento reale, che sulla base di una quotazione in area 105,60, si attestava a -0,35%.

L’inflazione attesa dal mercato

Tuttavia, i BTp Italia e, più in generale, tutti i bond indicizzati all’inflazione possono essere considerati una sorta di scommessa. E come tutte le scommesse, si possono vincere o perdere. Qui, si sta scommettendo che l’inflazione italiana nei prossimi anni resti “alta”. A quale livello? Per capirlo, dobbiamo confrontare il BTp Italia 2027 con il bond ordinario con cedola fissa di pari durata. Otteniamo che il secondo offrisse ieri un rendimento lordo di poco inferiore al 2,25%.

Lo spread tra i due titoli si aggirava, quindi, in area 2,6%. Significa che il mercato si attende un’inflazione media quinquennale in Italia di tale livello. Se alla scadenza del BTp Italia l’inflazione effettiva risultasse essere stata più bassa, avremmo perso la scommessa. Infatti, supponendo un’inflazione media del 2%, avremmo ottenuto un rendimento annuale dell’1,65%, a fronte di quasi il 2,25% offertoci dal BTp settembre 2027. Viceversa, vinceremmo la scommessa. Ad esempio, con un’inflazione media annua del 3%, il rendimento del BTp Italia ai prezzi di ieri salirebbe al 2,65%, superiore al rendimento del fisso.

BTp Italia al test dell’inflazione

Del resto, è come assicurarsi contro il furto di un’auto: se il furto avviene, la polizza ne è valsa il costo; se non si verifica, in un certo senso abbiamo pagato per nulla. Vero, siamo stati coperti contro un rischio potenziale, ma alla prova dei fatti avremmo potuto risparmiarci tale costo. Con il BTp Italia è lo stesso. Ci assicuriamo contro il rischio inflazione, che non è detto si verifichi. Guardando ai dati attuali, ci sarebbero tutte le ragioni del mondo per acquistare questo tipo di bond. Ma siamo sicuri che nei prossimi anni il quadro macro resti uguale?

Pensate che alla sua emissione nell’ottobre 2019, il BTp Italia 2027 offriva un rendimento reale dello 0,65%, il quale si confrontava con l’1% scarso del bond ordinario a 8 anni. In pratica, il mercato scontava un’inflazione in Italia prossima allo zero. Alle quotazioni minime toccate nell’aprile 2020, l’indicizzato arrivò ad offrire un rendimento reale di circa 1,80% e superiore a quello stesso del bond ordinario. In sostanza, il mercato scontava una leggera deflazione pluriennale. D’altronde, erano i mesi dei lockdown e dei prezzi al consumo in picchiata. Come vedete, le aspettative possono mutare in fretta.

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