L’accoglienza sul MoT di Borsa Italiana non era stata delle migliori, eppure il BTp Futura (ISIN: IT0005415291) sta salendo di prezzo da diverse settimane. Stamattina, si attesta in area 102,65, guadagnando circa il 2,5% da inizio settembre. Il bond ha scadenza 14 luglio 2030 e cedole step-up: 1,15% per i primi 4 anni, 1,30% per i successivi 3 e 1,45% per gli ultimi 3. Il tasso medio offerto nell’arco del decennio è così dell’1,2850%. Quando venne emesso a luglio, il titolo non risultava appetibile proprio per la sua struttura delle cedole.

Allora, il rendimento del BTp decennale ordinario superava il tasso offerto dal Tesoro per il primo quadriennio di detenzione del BTp Futura.

Da allora, tuttavia, il quadro sui mercati finanziari si è evoluto a favore dei nostri titoli di stato. Il BTp 2030 con cedola fissa offre adesso un rendimento di appena lo 0,80%. Se fate un calcolo, vi accorgete che la prima cedola effettiva, ossia rapportata ai prezzi di acquisto del bond, sia dell’1,12%, quasi un terzo di punto percentuale sopra.

Non rileva, invece, il premio fedeltà dell’1-3%. Verrà corrisposto alla scadenza solamente a chi deterrà il titolo fino ad allora. Chi lo vende sul MoT, perde il diritto, così come chi lo acquista non ne avrà alla data di rimborso. Ad ogni modo, il rendimento attuale del BTp Futura si aggira intorno all’1%. Parliamo dello 0,20% in più del rendimento lordo del BTp 2030 con cedola fissa. Significa che il mercato, pur migliorando la propria visione sul bond, non riesce a farselo piacere del tutto.

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BTp Futura e lo spread persistente con il bond ordinario

Perché mai? Probabile che stia incidendo negativamente lo scarso interesse degli investitori istituzionali, esclusi in fase di emissione. I soli investitori individuali potrebbero non essere in grado di garantire il sostegno adeguato agli scambi.

Questi risultano ammontare ad oggi a 1 miliardo di euro esatto di controvalore, attraverso 20.777 contratti conclusi. Il contratto medio è stato, quindi, di circa 48 mila euro, in linea con quelli degli altri BTp.

Dunque, non possiamo nemmeno affermare che il vero problema sia la bassa liquidità degli scambi, in ogni caso impennatisi nell’ultimo mese. Considerato che il nuovo decennale sia stato emesso da poco con la più bassa cedola di sempre per la scadenza a 10 anni in Italia (0,90%), dobbiamo ammettere che vi sarebbe teoricamente spazio per una ulteriore crescita delle quotazioni del BTp Futura. Lo spread con il decennale ordinario dovrebbe essere conseguenza degli alti volumi di vendita di quanti hanno acquistato il bond in fase di collocamento e, probabilmente, hanno rivisto in peggio le prospettive di crescita dell’Italia a medio-lungo termine, perdendo la speranza di incassare un premio fedeltà cospicuo. Se il canale retail avesse tenuto in portafoglio i titoli, anche una tiepida domanda avrebbe dovuto innalzare i prezzi fino ad allineare i rendimenti ai livelli ordinari.

BTp Futura davvero adatto per scommettere sulla ripresa dell’economia italiana?

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