C’era grande attesa tra i risparmiatori italiani per l’annuncio odierno del Tesoro relativo alle cedole del quarto BTp Futura. E da poche ore il mistero sui tassi offerti agli obbligazionisti si è sciolto. Il bond retail con scadenza a 12 anni, ovvero rimborsato nel novembre 2033, avrà il seguente codice ISIN: IT0005466344. Come sappiamo, 3 saranno le cedole step up, ciascuna per la durata di 4 anni. Nel dettaglio:

  • 0,75% per i primi 4 anni;
  • 1,25% per gli anni dal quinto all’ottavo (incluso);
  • 1,70% per gli anni dal nono alla scadenza.

Rispetto alle nostre previsioni di qualche settimana fa, la prima cedola risulta perfettamente in linea, la seconda leggermente superiore e la terza nettamente superiore.

Ma le condizioni di mercato sono peggiorate nelle ultime sedute, ragione per cui il Tesoro ha voluto “gonfiare” il premio al rendimento offerto agli obbligazionisti. Facendo una media, otteniamo che il rendimento medio iniziale del BTp Futura sarà dell’1,23%. Tenuto conto che il titolo di stato ordinario a 12 anni offre attualmente poco più dell’1% lordo, il bond retail si mostra più generoso di oltre una ventina di punti base o 0,20%.

Cedole BTp Futura e rendimento complessivo

Peraltro, successivamente al collocamento il Tesoro potrà alzare la seconda e la terza cedola. Gli ordini potranno essere inviati tra lunedì 8 e venerdì 12, salvo chiusura anticipata, la quale non potrà arrivare prima di mercoledì pomeriggio. Ricordiamo anche che il BTp Futura riconoscerà un doppio premio fedeltà agli obbligazionisti che acquisteranno il titolo in fase di collocamento e lo terranno in portafoglio fino alle date fissate per il suo pagamento, cioè al termine dei primi 8 anni e alla scadenza. Esso è legato all’andamento dell’economia italiana e può consistere in un rendimento extra minimo del 2% e massimo del 6% rispetto al capitale nominale investito.

A conti fatti, il BTp Futura renderà alla scadenza non meno dell’1,40% e fino all’1,73% lordo all’anno.

Parliamo di un rendimento consistente per questa fase, anche se ancora decisamente inferiore al tasso d’inflazione vigente (2,9% a ottobre). E al netto della tassazione, tra aliquota del 12,5% gravante sui redditi di natura finanziaria maturati tramite i BTp e imposta di bollo sul conto titoli, il rendimento scenderebbe a poco più dell’1,30% al massimo. Poco per un investimento di così lunga durata. A parità di rischio, tuttavia, di meglio in giro per l’Europa non si trova.

[email protected]