Dal 19 aprile il Tesoro darà il via al collocamento del terzo BTp Futura, stavolta con durata di ben 16 anni e, pertanto, con scadenza 2037. Tra le novità di cui abbiamo ampiamente discusso vi è il raddoppio del premio fedeltà fino a un massimo del 6%. Su base annua, corrisponderebbe a un rendimento extra dello 0,375%, corrisposto solamente agli obbligazionisti che acquisteranno il bond in fase di collocamento e lo manterranno fino alla data del rimborso.

Novità anche sulle cedole. Saranno quattro quelle che il Tesoro riconoscerà con il metodo “step up”, una per ogni quadriennio.

Cosa significa nel concreto? La prima cedola sarà fissata per i primi 4 anni, la seconda per il periodo che va dal quinto all’ottavo anno, la terza per il periodo tra il nono e il dodicesimo anno e la quarta e l’ultima dal tredicesimo al sedicesimo anno. Man mano, l’una sarà più alta di quella precedente. La loro entità verrà comunicata venerdì 16 aprile, cioè prima del collocamento. Le cedole potranno essere riviste al termine del collocamento, ma solamente al rialzo e fatto salvo che la prima resterà invariata.

Ecco come si calcola il premio fedeltà sul BTp Futura 2037

Il possibile tasso del BTp Futura

Quale tasso dovremmo aspettarci? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo per prima cosa capire quale sia il rendimento di un titolo di stato italiano su tale scadenza. A questo proposito, prendiamo come riferimento il BTp 1 marzo 2037 e cedola 0,95% (ISIN: IT0005433195). Ieri, offriva un rendimento all’1,15%. Poiché il BTp Futura verrà emesso alla pari, la cedola media ponderata per il periodo inizialmente corrisponderà al rendimento dell’obbligazione. Da qui, desumiamo che essa si attesterà su livelli abbastanza simili all’1,15%, chiaramente se non interverranno variazioni sensibili sul mercato da qui al collocamento.

In teoria, il Tesoro potrebbe offrire un tasso iniziale dell’1%, una soglia psicologica che renderebbe a pelle il BTp Futura più allettante.

Con rialzi di 10 centesimi per ogni quadriennio, si arriverebbe a un massimo dell’1,30% per il periodo che andrebbe dal 2033 al 2037, passando per l’1,10% tra il 2025 e il 2029 e l’1,20% tra il 2029 e il 2033. A meno che il governo non voglia ulteriormente ingolosire i risparmiatori con una cedola media ancora più alta, un po’ come fece con il BTp Italia 2025 nel maggio dello scorso anno, quando fissò un tasso reale minimo dell’1,4%, superiore al rendimento allora offerto dal bond con cedola fissa di pari durata. E ciò è tanto più plausibile, se ci si ricorda che parliamo di un bond retail, a cui hanno accesso in fase di collocamento solamente i risparmiatori, non anche gli investitori istituzionali.

BTp Futura, terza emissione dal 19 aprile: ecco le novità su premio fedeltà e scadenza

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