Anche quest’anno, il Tesoro emetterà un BTp Futura, anzi forse due. Il quinto collocamento avverrà nella prima parte dell’anno, con ogni probabilità in primavera. Possibile il mutamento delle condizioni per percepire il premio fedeltà con l’obiettivo di rendere questi titoli più allettanti.

In questo articolo, ci soffermeremo ad analizzare il BTp Futura 2037 (ISIN: IT0005442097). Esso fu emesso nell’aprile dello scorso anno e debuttò, quindi, sul mercato con una durata di 16 anni. Offre una cedola step up che parte dallo 0,75% per i primi quattro anni e arriva al 2% nell’ultimo quadriennio.

Il tasso d’interesse medio lordo corrisposto ai sottoscrittori è, dunque, dell’1,40%. Ad esso va aggiunto il premio fedeltà, corrisposto in due tempi per un ammontare complessivo tra il 2% minimo e il 6% massimo.

Nella migliore ipotesi, quindi, coloro che sottoscrissero il BTp Futura 2037, incasseranno non soltanto l’1,40% all’anno, ma anche un premio fedeltà del 6%. Quest’ultimo corrisponde a un rendimento extra dello 0,375%. In totale, il rendimento salirebbe a un massimo dell’1,775%. Invece, quanti ieri avessero acquistato il titolo sul mercato secondario, avrebbero pagato 93,79 centesimi. La quotazione è scesa del 6,2% dall’emissione, per cui il rendimento lordo è salito all’1,91%.

BTp Futura 2037, prezzi giù e rendimento su

Praticamente, acquistare il BTp Futura oggi significa spuntare un guadagno superiore a quanti lo avessero sottoscritto meno di un anno fa e anche nell’ipotesi in cui il premio fedeltà fosse corrisposto nella sua entità massima del 6%. Sappiamo che l’erogazione esatta dipenderà dal tasso di crescita media annualizzato registrato dal PIL nominale nel periodo dell’investimento. E obiettivamente risulta abbastanza difficile immaginare che esso possa essere del 6% o più all’anno, pur scontando il rimbalzo a seguito della pandemia.

Certo, per contro i sottoscrittori hanno goduto di un anno in più di interessi, avendo inserito il BTp Futura 2037 in portafoglio nell’aprile 2021.

Tuttavia, anche considerando questo aspetto, troviamo che siano rimasti “fregati”. Il loro rendimento totale massimo cumulato sarà del 28,4%, mentre ai prezzi di ieri l’acquisto riconosce un rendimento alla scadenza di oltre il 29%. In altre parole, non vi è alcun dubbio che sarebbe stato preferibile non sottoscrivere il bond e attenderne il calo della quotazione sul mercato. Peraltro, una cosa è avere la certezza di un rendimento immediato di oltre l’1,9%, un’altra accontentarsi dell’1,4% sicuro e sperare di incassare alla fine dei 16 anni un extra del 6%.

Qual è la lezione che ci deriva da questi dati? Mai comprare obbligazioni a lunga scadenza quando i rendimenti di mercato sono bassi e i prezzi alti. In questo caso, il vero affare lo ha fatto lo stato, che è riuscito a indebitarsi a costi bassi per un periodo prolungato. E la performance sul secondario dei BTp Futura depone a loro sfavore, se è vero che il BTp 2037 ordinario offre l’1,46%, circa lo 0,45%. Significa che i prezzi siano relativamente più alti.

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