Nella scorsa primavera, il Tesoro emise il BTp Futura 2037 (ISIN: IT0005442097). Le cedole step up sono quattro, a partire dallo 0,75% per i primi quattro anni e per finire al 2% per gli ultimi quattro anni. Il tasso d’interesse medio ponderato offerto all’atto dell’emissione è stato dell’1,40%. Ma oggi la quotazione del titolo si attesta decisamente sotto la pari, a poco meno di 98 centesimi. Il rendimento medio lordo annuo sale così all’1,58%.

Se confrontiamo il BTp Futura 2037 con il bond di pari durata e cedola fissa, otteniamo un rendimento extra dello 0,28%.

Questo dato segnala che sul mercato secondario questa tipologia di obbligazioni continua a restare poco appetibile. Sarà per la struttura crescente delle cedole o anche per il fatto che non siano oggetto di acquisti della BCE, fatto sta che la domanda premia le alternative ordinarie.

BTp Futura e fattore rendimento

Rispetto al rendimento iniziale, il BTp Futura 2037 offre oggi lo 0,18% in più all’anno. Da qui alla scadenza, il rendimento risulta maggiorato del 2,76%. In pratica, riusciremmo a incassare con certezza un tasso pari a quasi la metà del premio fedeltà massimo promesso agli obbligazionisti cassettisti. Esso varia da un minimo complessivo del 3% a un massimo del 6%. Oggi come oggi, quindi, pur non avendo acquistato il bond in fase di collocamento, come richiesto per accedere al premio fedeltà, grazie al calo delle quotazioni riusciremmo a portare a casa un rendimento extra quasi pari al bonus minimo totale corrisposto al termine dell’investimento.

Chiaramente, può benissimo accadere che la quotazione del BTp Futura continui a scendere e che il rendimento salga. A quel punto, saremmo nelle condizioni di percepire non meno del massimo potenziale incassato dagli obbligazionisti che hanno prenotato il bond in fase di collocamento. Anzi, paradossalmente potrebbe accadere che percepiremmo ancora di più nel caso di una drastica caduta dei prezzi da qui a breve.

E forse è anche questo il motivo alla base del flop dell’ultimo BTp Futura emesso dal Tesoro, stavolta con scadenza novembre 2033. Dati i bassi rendimenti di questa fase, il premio fedeltà non ingolosisce più di tanto, essendo più conveniente aspettare alla finestra che i prezzi scendano per incassare un rendimento più alto.

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