Questo è un periodo favorevole a chi dispone di qualche risparmio accantonato negli anni passati e desidera metterlo a frutto. Il rialzo dei tassi d’interesse non è una buona notizia per chi ha acceso un mutuo a tasso variabile o volesse accenderne uno a tasso fisso. Al contrario, i creditori sono contenti. Dopo anni di liquidità parcheggiata in banca nell’attesa di essere impiegata a tassi decenti, finalmente s’intravede la luce in fondo al tunnel. Certo, ancora oggi i tassi appaiono fin troppo bassi con un’inflazione vicina alla doppia cifra.

Per il futuro, però, le previsioni dicono che la crescita dei prezzi al consumo rallenterà. Chi avesse un orizzonte temporale per gli investimenti medio-lungo, potrebbe inserire in portafoglio un BTp a 5 anni. Sì, ma quale?

Quello che vi presentiamo oggi è forse poco noto, essendo stato emesso nel lontano 1997. Infatti, debuttò sul mercato come un trentennale. Adesso, ha una durata residua per l’appunto di cinque anni. Nel dettaglio, ha scadenza 1 novembre 2027 e cedola lorda 6,5% (ISIN: IT0001174611). Ieri, sul Mercato obbligazionario Telematico di Borsa Italiana lo si acquistava ben sopra la pari, cioè a 112,58.

BTp a 5 anni, cedola e rendimento sopra inflazione

Non è ormai frequente trovare titoli di stato italiani con quotazione sopra 100. Nel caso del BTp a 5 anni gioca un ruolo cruciale proprio l’alta cedola offerta. Essa risente dei tassi vigenti ancora negli anni Novanta. Sapete cosa significa? Che per acquistare il titolo, bisogna spendere 1.125,80 euro per ogni 1.000 euro nominali d’investimento. In cambio, porteremo a casa 56,88 euro di cedole nette ogni anno. Rapportate al valore dell’esborso, risulterebbe essere un flusso di reddito del 5,05%.

Alla scadenza, però, il Tesoro ci rimborserebbe 1.000 euro, cioè meno di quanto speso. Per questo, il rendimento lordo attuale si aggira a poco meno del 3,80%. Si tratterebbe pur sempre di una percentuale soddisfacente, nettamente superiore al target d’inflazione della BCE del 2%.

Certo, anche l’anno prossimo l’inflazione italiana resterebbe elevata. Il governo uscente la stima al 4,3%. Tuttavia, da qui ai prossimi cinque anni è stimabile in area 2,40%. Questo è il dato che si ottiene confrontando i BTp a 5 anni con cedola fissa e il BTp Italia 2027.

Se le aspettative d’inflazione si rivelassero azzeccate, il titolo ci consentirebbe non solo di coprire l’inflazione, ma anche di ottenere un minimo rendimento reale netto positivo. E da qui alla scadenza, grazie all’elevata cedola, il flusso di redditi sarebbe già maggiore all’inflazione attesa. Pertanto, avremmo in portafoglio un BTp a 5 anni sufficiente a contrastare il caro vita, proteggendo il potere di acquisto del capitale investito.

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