Agosto non ha portato bene al mercato obbligazionario. Il clima vacanziero non ha disteso gli animi tra gli investitori, i quali sono tornati ad accendere i riflettori sul rischio di una stretta monetaria globale più vigorosa delle previsioni, al fine di combattere l’alta inflazione che attecchisce un po’ ovunque. I titoli di stato italiani non stanno facendo eccezione, anzi vedono allargare gli spread. A risentirne sono soprattutto le scadenze più lunghe. E’ il caso del bond del Tesoro a 50 anni, ossia il BTp 2072 (ISIN: IT0005441883).

Dal massimo toccato a inizio mese, il titolo perdeva ieri il 14%. La quotazione era scesa a 67,30 centesimi dai circa 77 del 4 agosto.

Il tracollo non avrà fatto di certo piacere ai possessori, molti dei quali adesso potrebbero virtualmente ritrovarsi in perdita. Tuttavia, chi fosse entrato sul mercato nelle ultime sedute, può dire di avere concluso un affare. Il BTp 2072 offre ormai un rendimento lordo superiore al 4%. Questo significa che da qui alla scadenza, chi lo tenesse in portafoglio avrà portato a casa circa il triplo del capitale investito tra cedole e plusvalenze.

BTp 2072, quotazione bassa allettante per neo-acquirenti

E rispetto agli inizi del mese, il maggiore rendimento netto si attesta sullo 0,65%, vale a dire quasi il 33% in più entro la scadenza. Ai prezzi attuali, il BTp 2072 resta sopra i minimi storici toccati a metà giugno, quando la quotazione a stento superava i 59 centesimi. D’altra parte, è lontanissimo dall’apice di un anno fa sopra 105. C’è da dire, però, che essendo stato il bond emesso nei primi mesi dello scorso anno, alle spalle ha uno storico alquanto magro.

Di certo, il mercato avrebbe una buona opportunità da cogliere a una quotazione di poco superiore ai 67 centesimi. Non possiamo escludere ulteriori ribassi nei prossimi mesi. Ma in una prospettiva di medio-lungo termine, la tendenza sarebbe rialzista. Nel frattempo, la cedola netta effettiva sfiora il 2,80%.

Questo significa che il target d’inflazione della BCE sarebbe più che coperto. E anche stando alle aspettative d’inflazione vigenti sul mercato italiano per il medio-lungo termine, il potere di acquisto del capitale risulterebbe abbondantemente coperto. Peraltro, trattasi di un asset “risk free”, pur con le cautele del caso.

[email protected]