Servono appena 75 centesimi tondi per comprare il BTp 2072 (ISIN: IT0005441883), il bond a 50 anni del Tesoro italiano. A inizio anno, la quotazione si attestava ancora sui 95 centesimi. Dunque, un tonfo di oltre il 20% e che, peraltro, non sembra affatto essere giunto alla fine. A questo prezzo, il titolo offre un rendimento superiore al 3,5%. Al netto dell’imposizione fiscale, siamo al 3,09%. Se non fosse per l’inflazione al 6,5% (7% per il dato armonizzato) a marzo, parleremmo di un asset molto remunerativo. Ciò non toglie che lo sia in ogni caso.

Fattore inflazione e rendimento netto reale

Il BTp 2072, ad esempio, si mostra allettante non solo per il fattore prezzo, bensì anche per la cedola. Quella nominale è al 2,15%, ma rapportata all’investimento effettivo sale sopra 2,85%. Al netto dell’imposizione fiscale, si attesta sopra 2,5%. Interessante, se considerate che la BCE abbia un target d’inflazione del 2%. Cosa significa? Che essa punta a mantenere la crescita dei prezzi al consumo al 2% all’anno nell’Eurozona, considerata un parametro compatibile con la sua stessa definizione di stabilità.

In altre parole, nel medio e lungo periodo dovremmo aspettarci un’inflazione in area 2%. Questo significa anche che al momento il BTp 2072 offrirebbe un rendimento netto reale positivo. In sostanza, se l’inflazione media da qui ai prossimi 50 anni fosse del 2%, il bond ci offrirebbe circa l’1,1% in più.

Prezzo BTp 2072, trend prossimo

E la quotazione può scendere ancora? Certo che sì. Una scadenza a 50 anni al 3,5% è senz’altro giunta a livelli di rendimento accettabili, ma può offrire ancora di più. Verosimilmente, non molto di più. Ciò implica che il prezzo scenda ulteriormente, pur non allontanandosi di molto dai livelli a cui è già precipitato. Ai dati attuali, il BTp 2072 offre un rendimento netto cumulato di oltre il 154% entro la scadenza. Di questo, meno di un quinto è addebitabile al fattore prezzo.

Dunque, per l’80% il rendimento arriverà dalla cedola, cioè dal flusso di redditi percepito periodicamente dall’obbligazionista. Egli non ha così tanto bisogno di attendere la scadenza per mettere a frutto il proprio risparmio.

Infine, è evidente che non sia neppure necessario mantenere il BTp 2072 in portafoglio fino alla fine. Quando le condizioni di mercato lo renderanno conveniente, l’obbligazionista potrà disinvestire a prezzi più alti di quelli d’acquisto. Serviranno forse anni per tornare a vedere le quotazioni intorno alla pari. Del resto, chi acquista un bond così longevo punta sul lungo periodo, a meno che non sia un investitore istituzionale con finalità speculative e capace di fare trading con profitto seduta dopo seduta.

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