Siete a caccia di rendimento, di un minimo reddito fisso e possibilmente anche “sicuro”? I BTp a lunga scadenza continuano a offrire soddisfazioni, sebbene negli ultimi mesi sempre più calanti. Ma il confronto con il resto dell’Eurozona resta positivo, come del resto segnala il cosiddetto “spread” lungo la curva. Immaginiamo di investire 10.000 euro sul BTp 1 settembre 2049, cedola 3,85% (ISIN: IT0005363111). Quali sarebbero i costi effettivi e quale il rendimento atteso ogni anno?

Partiamo subito col dirvi che attualmente il BTp 2049 lo si acquista al 140,7445% del suo valore nominale o “facciale”.

Questo significa che con 10.000 euro, vi portereste a casa titoli per un controvalore di appena 7.105 euro. Poiché il lotto minimo negoziabile è di 1.000 euro e suoi multipli, ciò significa che la somma vi basterebbe per acquistare 7 titoli da 1.000 euro ciascuno, cioè per un valore di 7.000 euro, a fronte di un esborso di 9.852 euro. Attenzione, però, perché oggi è il 18 ottobre del 2019 e l’ultima cedola staccata dal bond risale allo scorso 1 settembre, per cui chi vi vende il titolo ha diritto a riscuotere la quota di cedola o “rateo” relativa al periodo che va dall’1 settembre ad oggi, cioè sulla metà del tasso annuo del 3,85%, vale a dire lo 0,5076% dei 7.000 euro, pari a 35,53 euro. Ecco il calcolo: giorni maturati 48 su 182 = 26,37% di 1,925% = 0,5076%.

Tassazione cedola BTp e questione del rateo: chi, come e quando paga?

A questo punto, vanno calcolati anche i costi che bisognerà sostenere per effettuare l’investimento tramite la banca e per mantenere il titolo in portafoglio. Le commissioni bancarie si aggirano mediamente sui 50 euro per un investimento di 10.000 euro. Inoltre, per investire è necessario aprire un conto titoli presso una banca, il cui costo medio annuo di tenuta si aggira sui 10 euro, a cui si somma l’imposta di bollo pari allo 0,2%, che nel nostro caso ammonterebbe ad altri 14 euro.

Rendimento effettivo reale potenzialmente negativo

In definitiva, abbiamo speso 9.852 euro per l’investimento in sé, oltre a 35,53 euro per il rateo da corrispondere al venditore.

In più, abbiamo dovuto sostenere (in media) 50 euro di commissioni in favore della banca per il trading. Il totale è di circa 9.937 euro. A questo punto, la cedola annua lorda del 3,85%, rapportata all’investimento effettuato ex rateo, scende al 2,72%. Al netto dell’imposta del 12,50%, diventa il 2,38%. Ma abbiamo detto che ogni anno dobbiamo sostenere anche le spese per la tenuta del conto e per l’imposta di bollo, al netto delle quali il tasso d’interesse netto effettivo scende in area 2,20%.

Come vi abbiamo detto all’inizio, alla data della scadenza, cioè tra 30 anni, il BTp 2049 verrà rimborsato a 7.000 euro, per cui accuseremo una minusvalenza di oltre 2.850 euro, pari al maggiore esborso effettuato per l’investimento (escludendo il rateo). Questa cifra, pari al 29% dell’investimento, deprime di quasi l’1% annuo il rendimento reale dell’operazione, che scende così a meno dell’1,25%. Dunque, questo è il reddito annuo effettivo che dovreste attendervi dall’operazione, che come potete capire non sarebbe potenzialmente nemmeno in grado di coprire l’inflazione, visto che il target della BCE è “vicino, ma di poco inferiore al 2%”.

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