Le obbligazioni zero coupon di lunga durata sono sempre più merce rara di questi tempi. Anche perché questo tipo di obbligazioni si presta più che altro a investitori retail o cassettisti. A parte i titoli di stato zero coupon a breve termine (Bot e Ctz) che non rendono quasi nulla, trovare qualche strumento d’investimento con un buon rendimento e allo stesso tempo relativamente sicuro sta diventando impresa difficile.

Obbligazioni zero coupon in pesos (MXN) Goldman Sachs 2036

Recentemente è approdata sul mercato dei capitali una interessante obbligazione emessa da Goldman Sachs International, primaria banca d’affari americana.

Il bond zero coupon, cioè senza cedola, lanciato da Goldman Sachs è in pesos messicani (MXN) ed è stato prezzato presso investitori istituzionali a 20,75. L’obbligazione (XS1417281992), negoziabile al momento solo OTC, matura a 100 in 10 anni, esattamente il 30 ottobre 2036. Il titolo, in attesa di quotazione presso la borsa del Lussemburgo, offre un rendimento lordo a scadenza del 8,18%. Il rating del bond è A secondo Standard & Poor’s e Fitch, A1 per Moody’s, cioè nella parte alta della scala “investment grade”. L’obbligazione bancaria, come detto, non stacca cedole, ma matura comunque interessi che vengono inglobati nel prezzo del titolo, il quale sale gradualmente col passare del tempo fino ad arrivare a 100 il giorno del rimborso.

Bond in pesos, quali rischi si corrono

Unico rischio è il cambio, poichè l’emittente gode di ottima salute. Biogna sempre tenere presente che quando si comprano obbligazioni in valuta, si compra più che altro il paese di riferimento con tutti i rischi e i vantaggi connessi alla sua economia. Il Messico gode al momento di un rating “investment grade” con merito creditizio BBB+ secondo gli analisti di Standard & Poor’s, quindi superiore anche a quello dell’Italia e i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni in dollari (USD) si attestano al 3,35% , mentre quelli in pesos (MXN) prezzano circa il doppio.

Il gap di rendimento fra USD e MXN è dato appunto dal rischio cambio e dalla politica monetaria del paese. Nel medio periodo – osservano gli analisti – la volatilità del peso è stata molto bassa nei confronti dell’euro: negli ultimi 5 anni, nonostante le turbolenze sui mercati internazionali, il peso messicano ha oscillato fra un minimo di 15,50 e un massimo di 18,50.

Motivi di della debolezza del peso messicano

Ora però il peso si è indebolito notevolmente sfondando il limite inferiore e ci troviamo a quota 22. Cosa è successo? Il peso messicano soffre a causa dei bassi prezzi del petrolio, che riducono l’abilità del presidente Enrique Peña Nieto di aprire i settori dell’energia e costringono a marcati tagli della spesa. Ciò mentre è in atto un rally dei rendimenti dei titoli di Stato dei mercati sviluppati e in vista di una corsa alla presidenza USA più serrata di cui il Messico risente direttamente quale paese confinante. Si attende quindi che la Banca centrale messicana alzi i tassi d’interesse e quindi una stabilizzazione della valuta locale. Il consiglio, come sempre, per chi si accinge ad investire in valute diverse dall’euro è sempre quello di effettuare ingressi sul mercato scadenzati nel tempo per ponderare meglio l’effetto cambio. Detto questo, l’investimento potrebbe anche rivelarsi un buon affare nel tempo.