E anche Banca Ifis ha collocato con successo il suo bond “senion preferred” per 400 milioni di euro rivolto agli investitori professionali. Nella giornata di martedì, l’istituto aveva dato mandato a Barclays, Citi, Goldman Sachs e Mediobanca come joint bookrunners e stando alla guidance iniziale, il rendimento atteso si aggirava in area 240 punti base sopra il tasso “midswap”. Tenuto conto che l’emissione ha scadenza 25 giugno 2024, il tasso “benchmark” di riferimento era il -0,33%, per cui il titolo avrebbe dovuto offrire un rendimento tra 2,05% e 2,10%.

Ma la domanda, come ormai accade abitualmente in questa fase, è risultata nettamente superiore all’importo offerto, superandolo di quasi tre volte, di cui per il 60% proveniente dall’estero. Ciò ha consentito a Banca Ifis di abbassare il rendimento esitato in fase di collocamento, attestatosi all’1,82%, +149 bp sopra il “midswap”.

In dettaglio, il bond offre cedola 1,75% ed è stato emesso a un prezzo di 99,662. L’emissione rientra nel piano industriale 2020-2022 da poco presentato e sulla base del quale l’istituto punta a raccogliere 3,3 miliardi attraverso titoli del debito su un funding complessivo di 10,5 miliardi, di cui 5,5 miliardi derivanti dalla clientela retail. Questi numeri ci dicono che la struttura di raccolta dei capitali si starebbe spostando più verso il mercato obbligazionario, se si considera che al 31 dicembre 2019 la clientela rappresentava il 62,4% del funding e i titoli del debito appena il 12,6%, a cui andrebbero aggiunti anche gli Abs per un altro 13,6%.

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I numeri di Banca Ifis

Banca Ifis ha chiuso il 2019 con un utile netto di 123,1 milioni, corrispondente a 2,30 euro per azione, pari a ben quasi il 15% del valore del titolo ieri a Piazza Affari. Lo stesso dividendo risulta relativamente elevato, pari a 1,10 euro per azione, il 7% di rendimento, grazie a un pay-out del 47,8%. E così, il titolo guadagna l’8,5% da inizio anno, portando la capitalizzazione in borsa ai circa 843 milioni di ieri, circa il 55% del valore del patrimonio netto a fine 2019.

Il minore rendimento esitato rispetto a quello previsto poco prima del collocamento (-0,25%) impatterà positivamente i conti per circa 1 milione di euro all’anno lungo il quadriennio.

E con riferimento all’emissione, soddisfazione è stata espressa dall’amministratore delegato Luciano Colombini, secondo cui la raccolta contribuirà alla diversificazione delle fonti di approvvigionamento finanziario e alla crescita dei due comparti core della banca: il Non performing Loans e il Commercial Banking. Banca Ifis è attiva nella rilevazione e nella gestione dei crediti deteriorati, puntando ad acquistarne per 8,5 miliardi di euro con il nuovo piano triennale. Il bond si attende che riceverà rating “BB+” da Fitch e sarà negoziabile all’Irish Stock Exchange. La data di regolamentato è stata fissata per il 25 febbraio, mentre la cedola verrà pagata con cadenza annuale.

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