Banca Illimity esordiva poco più di un anno fa con offerte allettanti per i suoi conti deposito. Abituati come siamo ormai da anni a tassi d’interesse attivi nulli o di poco superiori allo zero sulle giacenze parcheggiate anche per anni, non ci aspettavamo che una nuova banca ci offrisse fin sopra il 3% per vincoli neppure così lunghi. Ebbene, questo stesso istituto è tornato a far parlare di sé in queste settimane con l’emissione delle sue prime obbligazioni. Nel dettaglio, ha collocato sul mercato un bond senior preferred a 3 anni (scadenza 2023) con cedola 3,375% per l’importo di 300 milioni di euro (ISIN: XS2270143261).

Se considerate che il BTp triennale rende oggi il -0,40%, pur essendo formalmente impossibile un raffronto diretto per via della diversa condizione dell’emittente, ci salta subito all’occhio quanto fortemente a premio sia stato il tasso del titolo rispetto all’andamento medio del mercato.

Bisogna ammettere, però, che la regola aurea per la quale ad alto rendimento equivale un alto rischio teorico resti valida anche in questo caso. Per prima cosa, Fitch ha assegnato all’emissione il rating B+, il quarto gradino dell’area “non investiment grade”. Stiamo parlando, quindi, di un titolo formalmente “spazzatura”, cioè ad alto rischio di credito. Come mai un giudizio così pessimo? Il fatto è che Banca Illimity è nata da poco e non ha ancora presentato ufficialmente un intero bilancio di esercizio. Sappiamo, però, che al 30 settembre scorso poteva contare su 2,4 miliardi di euro originati dalla Divisione SME per 846 milioni e dalla Divisione Distressed Credit Investments per quasi 1,6 miliardi.

La banca di Corrado Passera

La banca è stata fondata da Corrado Passera, che tra l’altro è stato ministro dello Sviluppo economico con il governo Monti tra il novembre 2011 e l’aprile 2013. La figura del banchiere è molto autorevole e la sua firma su quel debito da poco emesso dovrebbe pesare parecchio.

Resta il fatto che l’emissione sia avvenuta a caro prezzo, probabilmente proprio per l’assenza di precedenti riscontri con il mercato. In sostanza, si sarebbe trattato di un test, a quanto pare superato brillantemente. Non disponiamo di dati sulla quotazione del titolo alla Borsa Irlandese, ma sappiamo da alcuni scambi avvenuti “over the counter” che il prezzo sarebbe salito in pochissimi giorni in area 102.

Ciò significherebbe che il mercato stia scontando un rischio nettamente inferiore di quello ipotizzato all’atto della sua emissione dalla stessa banca. A questi prezzi, il rendimento risulterebbe sceso a poco più del 2,65% annuo, rimanendo comunque elevato di questi tempi. Si noti che il rendimento iniziale del 3,375% sia stato nei fatti doppio rispetto al tasso offerto dalla stessa Illimity ai clienti sui conti deposito a 3 anni, ad oggi remunerati all’1,75%. Chiaramente, i due strumenti non sono direttamente confrontabili: le obbligazioni comportano l’assunzione di un rischio, che per i correntisti è nei fatti nullo per effetto della tutela delle giacenze fino a 100.000 euro da parte dell’Fidt.

Un’ultima considerazione: la cedola può sembrare alta – e lo è – per un bond senior preferred, ma considerate che non essendovi precedenti bond emessi dalla banca, di fatto questi sarebbe il primo titolo ad essere coinvolto nelle perdite dopo le azioni nel caso di attivazione del “bail-in”. In un certo senso, si comporterebbe come se fosse un bond subordinato.

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