IAG, la società proprietaria di compagnie aeree come British Airways e Vueling, sta per collocare sul mercato un nuovo bond. Sarà convertibile in azioni e con scadenza nel 2028. Pertanto, parliamo di obbligazioni della durata di 7 anni. L’importo sarebbe di 800 milioni di euro. I proventi raccolti serviranno a migliorare la posizione finanziaria della società, la quale vive una condizione drammatica a causa della pandemia.

L’importo del bond IAG dovrebbe risultare sufficiente a coprire oltre un mese di fabbisogno aziendale, se è vero che si bruci liquidità alla media di 175 milioni a settimana.

Va detto che la stessa società ha reso noto di disporre di 10,5 miliardi. A questi ritmi, coprirebbero più di un anno di fabbisogno. Il problema è sempre lo stesso: le restrizioni anti-Covid restano, la mobilità inter-nazionale continua ad essere bassissima e gran parte della flotta aerea è inutilizzata a terra.

Alla notizia, le azioni IAG sono crollate del 5% a circa 199,50 pence. Guadagnano il 33% quest’anno, ma restano in calo di oltre il 56% rispetto ai prezzi pre-Covid. Il bond IAG convertibile sarebbe emesso a premio del 45-50%. Ciò significa che orientativamente dovremmo attenderci un prezzo di conversione in area 300 pence. Sarebbe un livello ancora di circa un terzo inferiore ai massimi pre-Covid. Se consideriamo che il numero dei passeggeri nel mondo sia atteso tornare ai livelli del 2019 tra il 2024 e il 2025, esisterebbero elevate probabilità che da qui alla scadenza, il bond IAG si mostrasse redditizio. Se il valore delle azioni si riportasse a quello di inizio 2020, l’obbligazionista avrebbe tutta la convenienza ad esercitare la conversione.

D’altra parte, non vanno sottaciuti i rischi. Il debito della società è “junk” o “spazzatura”. In gergo, lo si definisce “non investment grade”: rating BB per S&P, Ba2 per Moody’s. La nuova emissione arriva a distanza di neppure due mesi da quella di marzo.

In quell’occasione, la società raccolse 1,2 miliardi attraverso due tranche a 4 e 9 anni. Il punto è che la liquidità aziendale è sostenuta proprio dall’emissione di nuovi bond IAG con cui cercare di respirare da qui alla fine della pandemia.

Non è un caso che il nuovo collocamento sia arrivato dopo l’ulteriore allentamento delle restrizioni anti-Covid da parte del governo britannico. IAG sperava che Londra ripristinasse i voli da e per destinazioni come USA e Spagna, due dei suoi mercati più rilevanti (Vueling è una compagnia spagnola). La società aveva persino lanciato un appello a riattivare le rotte transatlantiche, adducendo come ragione il fatto che gli USA abbiano tassi di copertura vaccinale in linea con quelli del Regno Unito. Ma il governo di Boris Johnson si è limitato da aprire al Portogallo, non agli altri stati del Sud Europa. Ed ecco che il nuovo bond IAG convertibile scaturisce dalla necessità di compensare i mancati ricavi attesi per via del prolungamento della chiusura dei cieli.

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