Dove scovare rendimenti interessanti in tempi di crisi e tassi a zero nell’area euro? Fra i titoli di stato si trova ormai ben poco e gli investitori si stanno orientando sempre più verso società corporate promettenti con fondamentali solidi.

 

Crisi della Grecia: tra le macerie spuntano bond interessanti

Fra i vari angoli d’Europa e in particolare fra le macerie della Grecia si possono trovare occasioni di cui difficilmente la stampa parla. Una di queste è Hellenic Petroleum che recentemente ha collocato con pieno successo sulla piazza di Francoforte un bond high yield da 500 milioni di euro presso investitori istituzionali greci e internazionali.

 

Obbligazioni Hellenic Petroleum 8% 2018 sottoscritte per sette volte 

L’obbligazione (XS0926848572) è stata emessa alla pari dalla controllata finanziaria Hellenic Petroleum Finance PLC. E’ di tipo senior unsecured con scadenza quinquennale e paga una cedola fissa dell’8% su base semestrale il 10 novembre e il 10 maggio di ogni anno fino al 2018. A curarne il collocamento, garantito dagli assets del gruppo petrolifero, è stato un pool di banche greche e internazionali: Alpha Bank, Credit Suisse Securities (Europe) Limited, Eurobank Ergasias S.A., HSBC Bank plc and NBG Securities S.A. Nonostante la società sia priva di rating, soprattutto a causa dei recenti sconvolgimenti finanziari che hanno travolto la Grecia e di cui resteranno ancora tracce indelebili per molto tempo, gli investitori istituzionali ha fatto a pugni per accaparrarsene almeno un lotto da 100.000 euro nominali, al punto che dopo due giorni dall’apertura del book, Hellenic Petroleum 8% 2018 aveva ricevuto richieste per 3,5 miliardi di euro, oltre 7 volte l’ammontare offerto. Il tasso d’interesse è stato quindi ridimensionato e l’ammontare esteso di circa 50 milioni rispetto alla guidance iniziale. [fumettoforumright]

 

Il collocamento di Hellenic Petroleum è di buon auspicio per le finanze della Grecia

kostopoulos

Il successo del collocamento dell’obbligazione Hellenic Petroleum – commenta John Costopoulos, Ceo del gruppo – conferma la fiducia che ha riservato il mercato internazionale verso la strategia e l’outlook della compagnia greca, oltre al graduale recupero di fiducia degli investitori nei confronti dell’economia ellenica e le sue positive prospettive di crescita.

Questa emissione è stata fatta dopo aver completato un piano quinquennale di investimenti e ristrutturazione industriale per rilanciare le raffinerie del gruppo – ha specificato Costopoulos –  e servirà a rifinanziare una parte del debito da 1,3 miliardi di euro in maturazione a fine anno. L’eurobond appena lanciato ha anche lo scopo di diversificare la struttura di finanziamento di capitali sul mercato estendendone la maturazione e offrendo una significativa flessibilità nelle prossime operazioni di funding in un momento in cui il settore creditizio greco non se la sta passando certo bene.

 

Obbligazioni Grecia: rendimento bond Hellenic Petroleum scadenza 2018

Il rendimento del nuovo bond, già in negoziazione da alcuni giorni al prezzo medio di 102,50 è del 7,25% lordo a scadenza. Il taglio minimo è di 100.000 euro più multipli aggiuntivi di 1.000 euro.

 

Hellenic Petroleum, uno sguardo ai numeri e al bilancio del 2012

 

eko

Hellenic Petroleum è la principale compagnia greca che detiene una posizione di leader sul mercato domestico come raffinatore e distributore di prodotti petroliferi. Fondata nel 1998 e quotata alla borsa di Atene, svolge la sua attività in 9 paesi del Sud Est Europa e Nord Africa ed è posseduta per il 35% dallo Stato. Possiede tre dei quattro impianti di raffinazione in Grecia e detiene una quota di mercato domestico pari al 65% con il marchio EKO e Ellenic Fuels su oltre 1.100 stazioni di servizio. Nel 2012 Hellenic Petroleum ha realizzato ricavi per 10,469 miliardi di euro (+12.4% rispetto al 2011 e +19% rispetto al 2010), un Ebitda di 444 milioni (+23% rispetto al 2011) e un utile netto record di 232 milioni (+70%). Tutti valori in netta crescita nonostante la crisi che ha sconvolto l’economia greca in questi ultimi anni e che ha spinto i consumi dei prodotti energetici giù del 30% rispetto ai valori pre-crisi.

In crescita anche l’indebitamento che passa da 1,687 a 1,885 miliardi di euro (+11,7%) a fine 2012.